L'allievo di Paolo Conte parla a Bellacanzone.it: ecco cosa ha raccontato
Venerdì 30 ottobre l’allievo di Paolo Conte, ribattezzato dalla stampa italiana Cantaviatore per la sua doppia professione di cantautore e pilota di aerei Enrico Giaretta, ha conquistato Parigi. Accompagnato da Olen Cesari al violino, si è esibito al teatro Salle Gaveau. Enrico Giaretta e Olen Cesari sono stati ospiti di Guo Gan, grande maestro esecutore di uno strumento tradizionale chiamato erhu, un violino cinese a due corde. Ad applaudire in platea, tra le tante personalità arrivate anche dalla Cina, c’era il pianista di fama mondiale Lang Lang. Noi di Bellacanzone.it lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato.
Hai sempre pensato che la musica sarebbe diventata un lavoro?
Devo dire che molti miei amici, forse anche più dotati di me, hanno tutti abbandonato o sono rimasti musicisti per passione. Io ho vinto perché sono testardo, non ho mai mollato. Vince chi non molla, in alcune cose. Ovviamente devi avere anche delle carte.
Come si è inserita invece la professione del pilota tanto che sei ricordato con l’epiteto di Cantaviatore?
Sarò sincero: ho sempre avuto tante passioni, tra cui quella del volo. Un bel giorno ho capito di avere delle esigenze diverse e che forse quella passione poteva diventare un lavoro. Posso avere due lavori, perché no? Basta penare a Enzo Jannacci o a Paolo Conte. Devo dire che sono stato anche fortunato.
Hai nominato Paolo Conte, quindi è inevitabile chiederti qualcosa su di lui dato che sei considerato l’allievo.
Sì, questa è una cosa su cui gioco molto. In che senso? Dunque, io sono cresciuto con Italo Greco, suo produttore, fino a quando io scrissi una canzone che si chiamava ‘Il Ferroviere’, frutto di un sogno ricorrente. Questo ferroviere avere le sembianze di Paolo e lo chiamai così. Il brano è arrivato a lui e la sua socia disse: ‘Dai, diciamo qualcosa a questo ragazzo’ e quindi ricevetti un foglio di carta firmato da lui con la frase: ‘Finalmente ho trovato un allievo’. Mi hanno detto che potevo usarlo e quindi poi è uscito ovunque, sull’ANSA, ai giornali, in tv. Lui chiaramente non si è mai espresso ma io l’avevo già detto a tutto il mondo. Ora con Paolo siamo amici, nel senso che ci salutiamo, ci diamo del tu.
Che ricordo hai, invece, di Franco Califano?
Mi ha trovato 20enne, feci qualche data con lui. Siccome era una persona generosa, diversa da quella che si conosce, mi ospitò a casa sua per non fare su e giù tra concerti, serate. Per ben 13 anni mi sono piazzato a casa sua. Poi lui è andato a vivere in un’altra casa e io mi sono sposato. Il suo più grande insegnamento? Di non fare i suoi errori. E il rispetto. Di musicisti accanto a lui ne sono passati tanti, di famiglia poco. Io gli sono rimasto accanto fino all’ultimo.
Torniamo invece a te, quali sono i tuoi progetti?
Per dedicarmi al volo per qualche anno ho perso un po’ la musica. Ora sono ripartito da Parigi, dopo il 20 ottobre ci verranno confermate le altre date con alcuni brani che fanno parte degli ultimi brani e in più un nuovo disco e un singolo, che si chiamerà ‘Tra il bene e il male’.
Infine un ricordo sul maestro Ennio Morricone, che hai avuto il piacere di incontrare più di una volta.
Mi disse che scriveva come fosse un lavoro, ogni mattina. Perché se un artista dovesse aspettare ogni volta l’ispirazione… diciamo che questa cosa ho cercato di copiarla da lui. Insomma, copiare da Morricone direi che va bene.
La videointervista completa sul canale YouTube di Bellacanzone.