Bacio segna il suo ingresso nella musica con "Distante" un brano che non fa rima ma che rimane nella testa. Qui la video intervista a Bacio.
“Distante” segna l’ingresso nella musica italiana di Bacio, Pietro Lucido all’anagrafe. Questo ragazzo raccoglie in se l’energia, la voglia di comunicare ed emozionare. Proprio come ha detto lui i brani sono una piccola scatolina in cui c’è dentro un armadio di emozioni e di verità. Emozioni nate dalla passione per la musica che lo hanno portato al Conservatorio Verdi di Milano e oltre. La musica classica non basta, la voglia di esplorare lo porta ad accogliere tutti i generi musicali e a creare qualcosa che sia interamente suo. Con la sua chitarra e la sua verità trascina chi lo ascolta nel suo mondo. Bacio sa bene dove vuole andare e con una dialettica che stupisce si è raccontato nella nostra video intervista.
Ciao Bacio! Come stai? Come stai vivendo questo ingresso nel mondo della musica?
Ciao! Io sto benissimo, grazie. Lo sto vivendo molto bene, sono molto, molto, molto contento. Il giorno dell’uscita mi ha cambiato la quotidianità, perché sono anni e anni che studio musica e faccio musica per i cavoli miei, in cameretta. Finalmente far uscire e rendere pubblico qualcosa di mio è una bella sensazione. Io concepisco la musica in maniera intima e personale. Questo amplifica ancora di più il risultato a livello emotivo.
Infatti tu hai un lungo percorso musicale, hai studiato al Conservatorio Verdi di Milano. Quindi voglio chiederti come hai costruito la tua identità artistica?
Io al conservatorio ero la pecora nera non nel senso che non studiavo ma perché volevo fare un altro tipo di musica. Al conservatorio si fa la musica classica, io mi trovo molto bene con la chitarra ed è quel compromesso tra la musica classica e la musica moderna. Studiando la musica classica con la chitarra acustica o elettrica puoi esercitarti sulle opere più contemporanee. Quindi per questo ero la pecora nera, uscendo dal Conservatorio mi sono ritrovato ad essere “il ragazzo del conservatorio”. La musica nel senso più accademico del termine non mi ha mai abbandonato quindi la teoria musicale è sempre stata con me. Sono anche un “ragazzo di piazza” nel senso che sono uscito con gente più alla mano che di armonia di musica non ne sa nulla e sono uscito anche con gente che frequenta La Scala. Questa dualità mi ha aiutato ad aprirmi le porte e la mente soprattutto.
Tutto questo poi confluisce nel tuo primo singolo “Distante”. Magari sei anche vittima del pregiudizio, all’apparenza non sembri un ragazzo del conservatorio o a un primo ascolto del brano pensi “è uno come tanti”, poi invece non è così. Il modo in cui ti esprimi e a un orecchio più attento si sente che c’è uno studio dietro… Parliamo di “Distante”…
Ti ringrazio! A me tra l’altro questo contrasto piace un sacco. Tutto tatuato, muscoloso che accentua la vibe da “lui la musica non la sa fare” (ride). Distante nasce anni fa su quattro accordi di chitarra, come tutte le mie tracce fino ad oggi. Nasce come sfogo, io faccio un brano per sfogarmi, è un armadio di emozioni racchiuso in una piccola scatolina che è il brano. Non mi ricollego mai ad un unico avvenimento reale accaduto. Sommo un po’ di cose che mi sono successe, le tramuto in una storia e cerco di essere il più reale possibile con l’emozione.
Dal punto di vista interpretativo quando canti “Distante” cosa ti regala questo brano? Di solito si chiede cosa vuoi trasmettere con il brano, io invece ribalto la domanda e voglio chiedere a te cosa ti ha donato questo brano…
Verità nelle parole, non nascondersi. Il ritornello è molto semplice “Tutti quanti tranne te che sei distante, tutti quanti tranne te che sei bellissima”. Non fa nemmeno rima eppure ti rimane subito in testa, perché secondo me c’è verità in quello che dico. Per me è verità e liberazione. è una lettera d’amore con tutte le parolacce e le verità possibili che hai sulla punta della lingua.
Tu sei il fratello di Wax, stai seguendo il suo percorso? Anche tu seguiresti la strada del talent?
Seguo sempre il suo percorso e sono sempre in ansia fino a che non escono le anticipazioni. Sono contentissimo di ciò che sta facendo perché non si è snaturato. è rimasto il Matteo di prima, nonostante lui fosse al centro delle critiche, è il frontman di tutto ma mi piace come sta reagendo e mi piace l’innovazione che sta portando. Lui è molto innovativo per quel programma sia dal punto di vista caratteriale che artistico e tecnico.
Concordo! Sempre originale, si riconosce la sua cifra stilistica…
-Poi può piacere e non piacere e quello ci mancherebbe altro! Piacere a tutti non è nemmeno troppo positivo. Alla domanda seguiresti la sua strada? Adesso ti rispondo francamente che un talent così restrittivo non fa per me. Ti toglie un sacco di tempo, fatica materialmente parlando e io non me la sentirei.
Secondo te invece qual è la tua cifra stilista, la tua essenza musicale?
Una cifra stilistica più tecnica è secondo me l’uso di un organico un po’ più artigianale. Mi piace utilizzare qualsiasi cosa abbia tra le mani. Una chitarra con tre corde, un ukulele scordato, il battito delle mani. Mi piace usare quello che ho in casa per creare una vera sensazione di verità anche nel suono. Un’altra cifra stilistica un po’ più artistica e astratta è l’emozione che riesco a creare. Penso di avere qualcosa che riesca ad incanalarti dove ti voglio incanalare emotivamente parlando.
Invece che tipo di ascoltatore sei?
Di tutto. Ascolto di tutto, dal heavy metal più pesante come gli Sleepnot fino a Baby Gang. Ascolto di tutto perché a me non me ne frega niente di quello che fai sui social, nella realtà io voglio sentire la dinamica di un pezzo. Se mi fa ballare o piangere mi piace.
So che è appena uscita “Distante” ma ci sono già progetti per il futuro?
Il prossimo obiettivo è farvi ballare.
Quindi dobbiamo aspettarci qualcosa di “frizzante”…
Si molto frizzante!
Perché il nome Bacio?
Mi piace il doppio significato simbolico del nome Bacio. Perché un Bacio potrebbe essere qualcosa di molto importante dato dalla persona che ami di più; oppure potrebbe essere qualcosa di completamente insignificante dato da una persona che non vale niente. Sta a te decifrare che tipo di Bacio sono.
Il tuo primo ricordo musicale per chiudere…
Una lezione all’oratorio di chitarra quando feci “Alba chiara”, questo è il primo ricordo.