Ti voglio è il brano inedito di Rino Gaetano completato ed inciso da Artù per Leave Music/Sony Music: si tratta di una canzone rinvenuta dalla sorella dell’artista scomparso nel 1981 a soli 30 e “regalata” al cantautore romano. Quest’ultimo ha finito il testo, interpretandolo attraverso il filtro della sua visione creativa. Nella traccia, suonata dalla Rino Gaetano Band, troviamo anche la voce dello stesso Rino Gaetano come un gioiello prezioso, a rendere unico un pezzo intenso che racconta un amore senza tempo. Il videoclip ufficiale è diretto da Maurizio Nichetti.
Il singolo anticipa l’uscita dell’album Vola Ale!, nuovo lavoro discografico di Artù disponibile dal prossimo 25 maggio. Un disco dal sound genuinamente anni Ottanta, in omaggio al background artistico e culturale in cui l’autore si è formato. Alessio Dari (questo il suo vero nome) infatti affronta sempre tematiche legate alle difficoltà esistenziali, dal malcontento sociale alle ipocrisie di una società conformista in cui l’immagine vince sull’essenza. La malinconia celata nei suoi testi ironici e pungenti apre però le porte alla speranza, al sogno e a credere che il cambiamento sia possibile.
Il primo album omonimo è uscito nel 2013, il secondo dal titolo Tutto passa (Sony Music) è arrivato esattamente tre anni dopo, finendo in vetta alla chart Viral 50 di Spotify per settimane. L’amico e collega Alessandro Mannarino ha collaborato con Artù in entrambi i dischi: in quello di debutto ha composto insieme a lui il brano Giulia domani si sposa (in cui nel video ufficiale appare l’attrice Giulia Bevilacqua, aggiudicandosi così lo Special Awards al Premio Roma Videoclip), mentre nel secondo con un irriverente cameo nella canzone Tutti a scuola.
“Sto anche scrivendo un libro su Rino – ha raccontato Anna Gaetano a La Repubblica – Racconto tutto, dalla A alla Z. Comincio da Crotone. Quando ci trasferimmo a Roma Rino aveva meno di dieci anni, io una quindicina. Prima ci spostammo io e mia madre. Poi vennero a Roma anche papà e Rino. Uscivamo insieme, andavamo in giro a fare degli scherzi, ci divertivano molto insieme. Certo non quando mio padre era in ospedale e in altri periodi difficili. Ma Rino sapeva sempre come farsi volere bene. D’altronde era buono: si fidava di tutti, invece non si doveva fidare di nessuno. Tranne di pochissimi amici veri come Michele Mondella, l’ufficio stampa della Rca, anche lui scomparso da poco”.