Alex Britti: "Quarantena senza cinema, libri e musica? Aiuto!", ecco cosa ha raccontato Alex Britti a Bellacanzone, prima di vederlo sul palco del concerto del Primo Maggio.
Il 24 aprile è arrivato in radio, sulle piattaforme streaming e negli store digitali “UNA PAROLA DIFFERENTE” il nuovo singolo di ALEX BRITTI. L’artista sarà anche uno dei protagonisti del Concerto del Primo Maggio 2020.
Il 24 è uscito il brano Una parola differente: cosa ti ha ispirato a scrivere questo brano?
Un certo tipo di superficialità che si vive di questi tempi, c’è tanta attenzione nell’apparire e poca nell’essere, tendendo a esaltare spesso in modo effimero noi stessi
Il videoclip è girato con le Stories di Instagram: com’è nata l’idea di un videoclip così?
Non è una mia idea ma di Marcello, un ragazzo che lavora con me da molti anni, serviva un’idea che giustificasse il riprendersi da soli in casa con il telefonino e non volevo far percepire la quarantena quindi alla domanda “perché ognuno si riprende da se da casa?”, la risposta non sarà “perché c’è il Coronavirus” ma “perché siamo su un social”.
A proposito di social tu sei stato protagonista di diverse dirette in cui hai dato lezioni di chitarra in diretta e hai anche fatto gli esami: com’è andata questa esperienza? La ripeteresti anche in futuro, finita l’emergenza?
Ho fatto le lezioni perché credo che un personaggio pubblico abbia un impegno morale nei confronti del pubblico. Avendo letto della situazione negli ospedali in Lombardia mi sono sentito in dovere di dare una mano, grazie agli amici della “nazionale cantanti” che mi hanno messo a disposizione il loro numero solidale, ho potuto chiedere a chi seguiva le lezioni, che ovviamente erano gratuite, di inviare un SMS al 45527 e per ogni messaggio sarebbero corrisposti 2 euro all’ospedale Niguarda di Milano. Pensa che in quasi tre settimane siamo riusciti a donare attorno ai 50.000 euro!
Tra gli artisti del panorama musicale italiano emergente c’è qualcuno che ti piace particolarmente e perché?
Non vado molto in giro nei locali, quindi nion conosco gli “esordienti”. L’anno scorso però frequentando la scuola di “Amici” ho conosciuto Mameli e trovo che abbia talento da vendere.
Secondo te la musica in questo periodo così difficile può salvare le persone?
Salvarle addirittura mi sembra troppo, però sicuramente possiamo tenere compagnia. Pensa cosa sarebbe stata la quarantena senza cinema, libri e musica? Aiuto!
Invece cosa pensi del futuro della musica dal vivo in questo clima così incerto?
In questo preciso istante preferirei non pensarci. Potresti rifarmi la stessa domanda tra un paio di mesi please?
PH. Fabrizio Cestari