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Prisma, parla Matteo Scattaretico: “Ecco com’è andata sul set” e poi annuncia il lancio del suo primo album musicale

Prisma, parla Matteo Scattaretico: “Ecco com’è andata sul set” e poi annuncia il lancio del suo primo album musicale

Uno dei protagonisti di Prisma - Matteo Scattaretico - si è raccontato a Bellacanzone.it: ecco le sue parole

Matteo Scattaretico è uno degli attori di PRISMA, la serie original di Prime Video diretta da Ludovico Bessegato in cui interpreta Ilo (di cui abbiamo visto in anteprima i primi due episodi, partecipando poi alla conferenza stampa con le interviste esclusive ad alcuni protagonisti, ecco i video). Volto emergente, classe 2000, all’età di 15 anni inizia a studiare recitazione ma coltiva parallelamente la passione per la musica. Per questo, dopo avere preso parte alla serie Mental e a due cortometraggi, durante la lavorazione di PRISMA ha avuto l’illuminazione. Il risultato è PRYSMA, un pezzo accattivante e contemporaneo firmato Scatta che non sarebbe stato possibile senza il tocco di Naima Blood. Ecco cosa ha raccontato a noi di Bellacanzone.it.

Intervista a Matteo Scattaretico

Partiamo subito a bomba con la serie Prisma, raccontaci tutto

I provini partirono due anni fa, a tutti è stato richiesto di inviare una piccola presentazione, uno sketch da casa. La prima scrematura è stata dunque altissima, abbiamo dovuto raccontare una ‘brutta figura’. I migliori sono stati presi per i provini in presenza, dopo 6 mesi ci siamo conosciuti. Abbiamo fatto un provino corale dove in pratica ci hanno detto: ‘Forse siete voi, però…’. E quindi noi, felici ed orgogliosi, ci siamo ritrovati in questa avventura bellissima che è Prisma. Abbiamo girato gli esterni a Latina e gli interni a Roma.

Com’è stato affrontare determinate tematiche che per qualcuno sono acaro ‘tabù’?

È stato bello perché ti apre la mente e ti fa fare delle domande che altrimenti non ti saresti mai posto. Questa cosa qui ha aiutato noi e soprattutto il pubblico, che potrà dire: ‘Mi apre la mente’.

Qual è stata la difficoltà più grande che hai riscontrato?

Un giorno, prima settimana di set, c’è stata una scena (che sta nel finale) in cui il regista voleva girarla senza tagli. Sono 3 minuti di piano sequenza in cui accade una cosa che puoi ripetere solo una volta. A 22 anni, seconda esperienza per me, un po’ l’ho sentita. Allo stop infatti c’è stata un’euforia generale!

Venendo al tuo personaggio, in cosa ti ritrovi e in cosa no?

Amo la sua dedizione a sport, musica e poi il concetto di ‘fratellanza’. Ci tiene molto. Quello che invece non sento tanto ‘mia’ è l’esasperazione del ca**eggio. Io sono solare e divertente, però sono il primo che se c’è un discorso serio da fare, ci sono. Ilo invece no, tende a minimizzare.

Probabilmente è un suo modo di difendersi…

Esatto.

Come si incontrate, invece, in te la musica e la recitazione? E se c’è una veste in cui ti rivedi di più, qual è?

Si sono incontrate così: io nel 2015 inizio a fare teatro, che è molto terapeutico. Poi parto a fare i beat, insieme ai miei amici a scuola. E devo dire che mi piaceva. Sono due percorsi che non vanno paralleli ma si inseriscano, anche perché quando sei in scena e la scena è emotivamente difficile, quel pezzo triste, quella sonorità lì, allora piangi. Sono due percorsi molto simili.

E Prysma, invece, è proprio il tuo primo brano?

Così ufficiale sì, è la mia prima scommessa. [..] Poi farò uscire qualche pezzo pop, veramente ho un bell’album che potrebbe uscire tra un mese come tra sette. È pronto, stiamo lavorando. Sono tutte tracce diverse. Collaborazioni? Una traccia è un featuring.

Il mondo del talent, invece, ti incuriosisce?

Non mi fa impazzire, il talent è troppo creato a tavolino.