Un viaggio nella vita di Raffaella Carrà (tra privato e pubblico), ad opera di Daniele Luchetti. Solo il finale lascia a desiderare.
Di questi tempi stare 3 ore davanti ad uno schermo e seguire una storia, ricca di persone, pensieri ed emozioni è un vero e proprio viaggio. Una sfida, non facile da proporre al pubblico. Eppure Daniele Luchetti ci è riuscito benissimo. È sua la direzione di “Raffa”, il docu-film su Raffaella Carrà che sarà nelle sale cinematografiche dal 6 al 12 luglio.
L’infanzia, l’adolescenza, i traumi familiari, l’abbandono del padre e il rapporto complesso con la madre. E ancora i successi, i viaggi per il mondo, il canto, il ballo e la recitazione: ripercorrere la vita di Raffaella Carrà è come un viaggio che segue gli alti e i bassi della sua vita. Non solo ciò che abbiamo conosciuto tutti grazie al piccolo schermo, ma anche la sua parte più intima e personale, talvolta nascosta. Talvolta no. Come quando ha parlato più volte del rimpianto di non aver avuto dei figli.
E poi l’amore, prima con Gianni Boncompagni, poi con Sergio Iapino e l’ammissione della stessa diva: “Ho sempre cercato un po’ mio padre”. Fino a quando si è resa conto di essere diventata il papà di se stessa. Momenti scintillanti, grandi successi, milioni e milioni di dischi venduti. Poi gli anni più difficili, la morte del papà (che non ha voluto rivedere), l’orribile attacco dei giornali (“Ha abbandonato la madre in punto di morte”) e la sua replica senza timore.
E ancora il ricordo di Rosario Fiorello, Tiziano Ferro, Bob Sinclar, Loles Leòn e altri artisti, italiani e spagnoli soprattutto. La Spagna, infatti, gioca un ruolo centrale nella pellicola. Ma d’altronde non potrebbe essere altrimenti, visto l’amore e il rapporto speciale che l’hanno sempre legata alla penisola iberica.
Immancabile, inoltre, il rapporto con la comunità LGBTQ+. Le immagini del Pride, il ricordo di quello del 2022 in suo omaggio e le testimonianze di chi, in lei, si riconosceva e si sentiva più libero, meno solo.
Insomma, un film da vedere. Ben fatto, ottima anche la fotografia e molto interessanti i vari filmati sulla carriera di Raffaella Carrà: in Italia, all’estero, in RAI, in Mediaset. Solo un po’ di amaro in bocca per il finale, non all’altezza del resto del prodotto che, comunque, risulta di alto livello.
Il trailer di “Raffa”
Se siete curiosi di sapere qualcosa di più su “Raffa”, allora siete nel posto giusto. Il progetto è presentato da Nexo Digital e vede il lavoro di Disney+, produzione di Fremantle e la produzione di Gabriele Immirzi, Alessandro De Rita con tutto il lavoro di scrittori, sceneggiatori, montatori e altre maestranze.
La regia, come detto, è di Daniele Luchetti: “Ho provato a raccontare una vita eccezionale – ha raccontato prima della presentazione alla stampa -. Abbiamo scelto di farlo in ordine cronologico, solo così si poteva capire da dove arrivasse, la sua terra. Lei, eroina del piccolo schermo, non è mai stata sul grande schermo. Il film è lungo sì, ma penso ci sia veramente ciccia per divertirsi e appassionarsi“.