Al Bano minaccia nazionale? "Sono un uomo libero e dico quello che penso" - Audio dell'intervista che il cantante di Cellino San Marco ha rilasciato attraverso i microfoni di RTL 102.5 nella mattinata di martedì 12 marzo 2019. Ecco cosa ha dichiarato l'artista dopo l'inserimento nella lista nera ucraina in quanto "minaccia alla sicurezza nazionale".
Lunedì 11 marzo 2019 una notizia che ha lasciato tutti di stucco: il ministero della Cultura ucraino ha inserito anche il cantante Albano Carrisi (Al Bano) nella lista degli individui che considera una minaccia alla sicurezza nazionale.
Un pesce d’aprile anticipato? Purtroppo è la verità. La lista nera in questione è compilata e aggiornata dal ministero della Cultura in base alle richieste del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale dell’Ucraina, dei servizi di sicurezza ucraini e del Consiglio della Tv e Radio nazionali.
“La prima impressione è stata di un pesce di aprile in anticipo, poi ieri stavo partendo per Zagabria quindi non c’è stato il tempo di seguire fino in fondo. Dopo una miriade di telefonate mi sono chiesto che cavolo fosse successo, quando ho letto poi ho capito e sicuramente si tratta di un errore madornale perché è impossibile trasformare un uomo di pace quale io so di essere in un terrorista qualsiasi“, ha dichiarato Al Bano ai microfoni di RTL 102.5 durante “Non Stop News”.
La colpa dell’inserimento in black list sarebbe della sua “amicizia” con Putin: “Io non ho mai parlato di amicizia con Putin e mi dispiace, non sono amico perché è impossibile essere amico di una potenza del genere ma ho avuto l’opportunità di conoscerlo in tre occasioni ed è una persone eccezionale. A parte il fatto che quando va in giro non è che arriva Putin, arrivano trecento persone prima e altre quattrocento quando c’è lui, non stai mai da solo a tu per tu con il grande Putin. […] Sottolineo che è stato un grande, non mi interessa, io sono un uomo libero e dico quello che penso per averlo vissuto, non perché me l’hanno raccontato. Ricordiamo quello che è successo nella Russia post-comunista che era in ginocchio: Yeltsin prima e Putin dopo hanno risollevato le sorti della Russia e oggi è una nazione rispettatissima nel mondo”.
Questa notizia gli ha provocato un senso di stranezza totale: “Siccome questa provocazione arriva dal Ministero della Cultura mi auguro che la cultura non sia di quel livello altrimenti sarebbe davvero da mettersi in allarme, scambiare uno come me per terrorista che mina la sicurezza della nazione. Ma stiamo scherzando? Le uniche ?bombe’ che abbia mai utilizzato nella mia vita sono le note impossibili, ma bombe di pace, non di guerra“.