Lutto nel mondo dello spettacolo. È morto a Roma l'attore palermitano Pino Caruso. Aveva 84 anni ed era malato da tempo. "Pino Caruso, tra ammicchi felpati e improvvisi guizzi d'intelligenza, distilla il suo io più vero, ossia un'ulteriore maschera teatrale: quella dello scrittore che si compiace di paradossi, veloci calembours intrisi d' irridente e aerea follia", disse Indro Montanelli di lui.
Lutto nel mondo dello spettacolo. Ancora una volta in pochi giorni. Dopo la morte dell’attore Luke Perry e del cantante Keith Flint, frontman dei Prodigy, si è spento a Roma – nel pomeriggio di giovedì 7 marzo 2019 (anche se la notizia è arrivata il giorno successivo) – l’attore palermitano Pino Caruso a 84 anni a causa di una malattia che l’aveva colpito da tempo. Dopo mesi difficili la moglie Marilisa Ferzetti, anche lei attrice, ha dichiarato che “se ne è andato sereno”.
Volto storico della televisione e del teatro, diverse volte direttore artistico del Festino di Santa Rosalia, Caruso viveva da tempo nella Capitale (dal 1965). Inoltre ha lavorato a lungo per il grande schermo accanto a volti amatissimi dal pubblico quali Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Lando Buzzanca.
“Pino Caruso, tra ammicchi felpati e improvvisi guizzi d’intelligenza, distilla il suo io più vero, ossia un’ulteriore maschera teatrale: quella dello scrittore che si compiace di paradossi, veloci calembours intrisi d’ irridente e aerea follia”, disse Indro Montanelli di lui.
Un personaggio amato anche sul piccolo schermo. Tra l’inizio degli anni Settanta e l’inizio della seconda metà degli anni Ottanta fu ospite di varie trasmissioni televisive, tra le quali Canzonissima (1971), Teatro 10 (1972), Portobello (1977), Fantastico (1984) e simili. Per diverse stagioni fu ospite fisso di Domenica in, con Pippo Baudo (dal 1984 al 1986) e con Raffaella Carrà (stagione 1986-1987), e per quest’ultima partecipazione è stato premiato con il Premio Regia Televisiva.
Senza dimenticare che a partire dal 2002 fu tra i protagonisti della fiction Carabinieri di Canale 5 per due stagioni, interpretando il maresciallo Giuseppe Capello, uscendo di scena andando poi in pensione.
“Ho passato ben quindici giorni in una caserma importante, a Roma, durante i quali ho osservato a lungo che cosa fanno, che cosa pensano e come si muovono i Carabinieri. Vede, quello che mi ha maggiormente colpito, è che la caserma non è soltanto il luogo dove si porta il ladro o il criminale, è anche qualcosa di più. È un luogo dove si va per chiedere un’informazione, spesso un aiuto. Con questo non voglio dire che il carabiniere è una specie di confessore, ma qualche volta può anche diventarlo“, dichiarò a suo tempo l’artista in un’intervista a carabinieri.it.