Fedez si sfoga sui social: "Paragonato a Malika che si è comprata la Mercedes con la raccolta fondi. Sono stufo, schifato". E poi ancora: "30 volte in Tribunale perché..". Pronta la replica: "Arriva una nuova querela"
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Il Codacons nuovamente contro Fedez, lui reagisce così
L’associazione in difesa dei consumatori, non nuova ad azioni contro il rapper milanese, stavolta prende di mira la raccolta fondi che l’artista ha contribuito ad organizzare in favore dei lavoratori dello spettacolo durante l’emergenza Covid. Ecco come ha riposto lui tramite il proprio profilo Instagram:
“Scusate ragazzi ma ne ho pieni i cogl*oni, oggi ennesima raccomandata del Codacons che riesce a paragonare la nostra raccolta fondi di 5.000.000 di euro per i lavoratori dello spettacolo a quella di Malika, che si è comprata la Mercedes. Richiedono di procedere all’immediato sequestro. Fate schifo, io sono stufo di essere perseguitato da voi. È incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi. Perché io so quello che fate e come lo fate. Sono stufo di essere perseguitato da voi, anche quando le persone fanno del bene. Vergognatevi! Dovete vergognarvi. Io cerco sempre di farmi una risata. Io ricordo che il Codacons, durante il primo lockdown chiedeva i soldi alle persone con un banner con scritto ?donate per l’emergenza Coronavirus’ quando in soldi andavano direttamente a loro che con l’emergenza sanitaria non avevano nulla a che fare. Questi hanno il coraggio di rompere i cogli*oni ad artisti che hanno accolto milioni di euro per aiutare i lavoratori dello spettacolo […] Come caz*o è possibile? Io ho una 30ina di denunce, devo andare 30 volte in tribunale con questi stro*nzi che intasano i pubblici uffici. Mi sono rotto il caz*o. Non è possibile una cosa del genere”.
Ha affermato fortemente irritato per poi lanciare le carte appena ricevute.
La risposta del Codacons
Come riportato dall’Adnkronos, in una nota l’Associazione ha risposto:
“Ha nuovamente attaccato l’associazione dei consumatori ricorrendo ad insulti e violenza inaccettabili. Evidentemente Fedez non ha letto la nostra istanza, e se l’ha letta non l’ha capita, dimostrando leggerezza e superficialità. L’atto presentato dalla nostra associazione e a cui il rapper fa riferimento è finalizzato proprio a tutelare le raccolte fondi come quella avviata da Fedez, e a garantire trasparenza e correttezza ai donatori circa la destinazione e l’utilizzo dei soldi raccolti. Una richiesta, come si legge nell’atto, che chiama in causa anche i recenti fatti di cronaca, come il caso di Malika che ha tenuto banco sulla stampa per giorni e ha minato la fiducia dei cittadini verso le iniziative di beneficenza, senza minimamente paragonare la raccolta di Fedez a quella della ragazza. Gli insulti, l’arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione. che il rapper si sarebbe potuto evitare se solo avesse letto (e compreso) l’atto che gli è stato notificato. In favore dell’influencer stanziamo volentieri una piccola somma per pagare un giovane docente di italiano che, da oggi, manderemo a casa di Fedez quando dovrà leggere atti da noi scritti, per essere certi che li legga e li comprenda a fondo”.
Si legge.