Maternità surrogata per coppie gay: tutto quello che c’è da sapere

La maternità surrogata è uno dei temi che più fa discutere. Nel nostro Paese rimane una pratica vietata, ma in altri Stati dell'Unione Europea è permessa come gesto altruistico.

La maternità surrogata è uno dei temi che fa maggiormente discutere nel nostro Paese, soprattutto quando riguarda coppie gay. In Italia questa tipologia di maternità non è riconosciuta anzi costituisce una pratica medica vietata. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Avere un bambino e creare una famiglia è una delle cose più naturali e semplici del mondo, ma a volte più diventare un sogno quasi irrealizzabile. Infatti al giorno d’oggi sono moltissime le coppie che non riescono ad avere un figlio e le cause possono essere tantissime. Le ricerche scientifiche e la medicina hanno fatto grandi passi avanti permettendo a molte coppie di poter dare alla luce un bimbo. Grazie alla scienza non solo le coppie eterosessuali ma anche omosessuali possono diventare genitori.

Cos’è la maternità surrogata?

Per prima cosa è doveroso sottolineare che il percorso da seguire per diventare genitori è lungo e può essere gravoso dal punto di vista psicologico. Procediamo per gradi spiegando cosa si intende per maternità surrogata. La maternità surrogata è una procreazione assistita in cui una donna provvede alla gestazione per conto di una o più persone. Queste persone saranno poi il genitore o i genitori del nascituro. La fecondazione può essere effettuata con spermatozoo e ovuli sia della coppia sterile sia di donatori e donatrici esterni attraverso concepimento in vitro.

Solitamente tutto ciò avviene stipulando un contratto tra le due parti. In questo accordo i futuri genitori e la gestante concordano il procedimento, le regole, le conseguenze, il contributo alle spese mediche della gestante e, solo in alcuni Paesi, l’eventuale retribuzione della gestante stessa per il servizio offerto. Negli Stati dell’Unione Europea dove è permessa la maternità surrogata, questa è descritta come un gesto altruistico. Ad esempio nel Regno Unito, con la Surrogacy Arrangmements Act nel 1985, la maternità surrogata è legale la patto che la gestante non venga pagata.

La maternità surrogata per coppie gay in Italia è possibile?

In Italia la maternità surrogata come abbiamo specificato prima è una pratica ancora vietata. Violare il regolamento significa andare incontro a sanzioni penali e amministrative. Molte però sono le coppie italiane omosessuali ed eterosessuali che decidono di partire e diventare genitori all’estero con una gravidanza surrogata. Ovviamente una volta fatto ritorno in Italia i genitori trovano difficoltà a registrare all’anagrafe italiana la nascita del bambino nato fuori dai territori italiani. Come dettagliatamente spiegato e analizzato da surrogacyitaly.com a livello legislativo la registrazione del bimbo è difficilissima se non impossibile. Questo a causa “dell’assenza” della madre biologica. Come precisato da surrogayitaly però in alcuni casi è stata disposta la disponibilità all’adozione o comunque sono state avviate delle battaglie legali perché le coppie non perdessero i figli.

Nel 2019 ha fatto scalpore il caso si una coppia omosessuale composta da due uomini che non hanno potuto registrare il loro figlio perché nato da una gravidanza surrogata. In particolare la Cassazione ha negato loro il permesso perché Il rapporto biologico era solo tra il neonato ed uno dei soggetti richiedenti. In questa occasione la Cassazione ha precisato che due donne invece possono avere entrambe un rapporto biologico con un figlio: l’una tramite il gamete, l’altra con la gestazione.

Molti sono i siti e le associazioni che prestano supporto e assistenza a coppie gay e non che desiderano essere genitori e donare amore incondizionato a un bambino. Una di queste è surrogacyitaly (Gestlife) che offre una consulenza completa sull’argomento.