Frasi, citazioni, aforismi: vi è mai capitato di cercarle su Internet per mandare un bel messaggio o per scrivere un biglietto? Oggi vi proponiamo le frasi più celebri di Franca Valeri!
Siete fan di Franca Valeri e dopo la sua morte volete rileggere le frasi più famose dell’attrice? Franca Valeri si è spenta nella mattinata di domenica 9 agosto 2020 nella sua casa di Roma intorno alle 7:40, circondata dall’affetto della famiglia. Aveva da poco compiuto 100 anni. Vogliamo ricordarla così.
Ho sempre sfruttato il mio senso dell’umorismo, la mia ironia, la mia passione per osservare e scrivere del mondo che mi circonda.
Per me la tristezza non esiste. È solo una pausa per riprender fiato tra una battuta e l’altra. Serve a riordinare le idee, come un sorso di whisky per l’alcolista o la rosa dal gambo lungo per una signora ancien régime
Cosa significa la parola triste non l’ha scoperto nemmeno Valery, il mio poeta preferito quando, tanti anni fa, mi impadronii del suo cognome per nascondere Norsa, il mio cognome che, agli inizi, mi regalò il flop più tragico della mia carriera, Caterina di Dio, una tragedia scritta dal ventenne Giovanni Testori che, bontà sua, ahimé col mio pieno consenso mi scambiò per un’attrice drammatica.
La maleducazione è arrivata molto in alto. La nostra freddezza li ha lasciati lavorare. Adesso la ribellione spetta a noi. Non si era mai visto nella storia: la rivoluzione degli educati.
L’uomo che ho amato di più nella vita è un signore che non mi ha fatto la corte ma non per colpa sua. Era nato qualche secolo prima di me. Si chiamava Rabelais, l’autore di Gargantua e Pantagruel che oltretutto, disdetta, era pure un frate!
Ho sempre avuto una grande facoltà di far ridere. Anche da piccola al tavolo da pranzo ero istintivamente pungente. Negli anni ho saputo sfruttare il mio senso dell’ironia. E preferisco essere un’umorista piuttosto che una piagnona.
La vita è più veloce del previsto. Su molte cose ci si accorge con stupore di essere in ritardo
Lo snobismo è imperituro. Purtroppo di veri snob ce ne sono sempre meno. Vivono nascosti e vanno ricercati tra gli intellettuali più puri. Una volta erano le persone moderne, ma oggi la mondanità è un ricettacolo di volgarità, una pagliacciata.