I look di Sanremo 2021 secondo la Rosanna Cancellieri dei Povery: le pagelle della prima puntata. Di Elisabetta Pasca.
DI ELISABETTA PASCA.
Dall’alto soglio del mio divano, inforco gli occhiali, tiro su la copertina di pile e accendo la tv: va ora in onda la prima puntata di Sanremo 2021 e il mio occhio allenato agli equilibrismi della moda non può esimersi dall’assumere il suo piglio giudicante più estremo. Pronti, partenza, via.
Le poltroncine rosse del Teatro Ariston
Un velluto così lustro e orgogliosamente vermiglio non si vedeva dai tempi dell’invenzione del noto adagio: “Ci hai creduto? Faccia di velluto!” e, in effetti, chi avrebbe mai creduto che le impassibili poltroncine rosse, nella compostezza del loro vuoto essenziale, non ci avrebbero fatto rimpiangere per niente le frange botulinate e impomatate di figuranti in gran tiro con sparati e taffetà in bella mostra in platea? Li rimpiangono solo gli aspiranti suicidi, che non potranno contare in questi giorni sul conforto di un atterraggio morbido, ma, d’altronde, se non c’è nemmeno Pippo Baudo a salvarti, che ti butti a fare? Per cui, stretta la foglia, larga la via: poltroncine in Rosso Valentino, icone di stile e compostezza, imperturbabili persino davanti alle battute sugli alluci di Fiorello, che classe. Voto: 10
Fiorello e Amadeus
Sicuramente per il Festivallo grande svendita di giacche da sera decorate con paillettes, ma non bastano ricchi premi e cotillons per impressionare lo sguardo arcigno della Moda. Si può fare di più, cantavano Morandi, Ruggeri e Tozzi e il monito resta valido per i due presentatori, anche se per “di più” non intendiamo certo la vestaglia a fiori di Fiorello in apertura, recuperata direttamente dai fondi dei Magazzini MAS.
Voto: 6
Matilda De Angelis
La giovane promessa del cinema italiano sfoggia tre look griffati Prada e sprizza eleganza da tutti i pori, partendo dal vestitino bon ton amaranto, passando per l’abito a frange modello charleston (un pelino abbondante soprattutto in zona décolleté, diciamolo), fino al completo “pigiamino lussuoso da festa in attico a Manhattan”, che fa arricciare di invidia i nostri pigiamoni di ciniglia da combattimento. Compitino ben fatto, non lo neghiamo, ma per farci svenire sui nostri divani del giudizio ci vuole ben altro.
Voto: 7 e mezzo
Zlatan Ibrahimovic
Smoking DSquared2 completamente obnubilato dalla spilla di 8 metri quadri con le iniziali del nome del campione milanista. Cos’altro aggiungere? Mettiamo su la musichetta gipsy che lo ha accompagnato nella discesa della scalinata e tacciamo.
Voto: Non classificato
Arisa
Il completo smoking rosso fiammante, con giacca doppiopetto dai revers e bottoni lucidi a contrasto, è della parigina Maison Margiela, ma si ispira chiaramente alla mise iconica del cantautore Jacopo Ratini, apripista degli smoking colorati, imitato quest’anno anche da Colapesce e Dimartino. Tornando ad Arisa, ci chiediamo chi abbia optato per il tocco spaziale/erotico del tubolare in acciaio usato come fermacapelli, ma forse, per certe cose, meglio il fascino del mistero.
Voto: 7 + (Il “+” è un bonus per le unghie, che hanno necessitato un porto d’armi apposito)
Noemi
La nuova Noemi, inguainata in un Dolce&Gabbana da gran sera, tulle ricoperto da pavè di Swarovski, scende le scale con non poche difficoltà ma risplende. Il taglio a sirena dell’abito enfatizza il suo recente Makeover e ci fa pensare a un corsetto d’antan usato per evidenziare al massimo il bel punto vita. Veniamo travolti da un visual del dietro le quinte: la madre di Rose del Titanic stringe i lacci del corsetto di una stoica Noemi al grido di “Vuoi vedermi lavorare come cucitrice?”. Soffrire pro imbellire, ça va sans dire.
Voto: 9
Annalisa
Annalisa, bella de zia, sei un gran tocco di ragazza, ma il sandalo con lacci rosa e allacciatura alla schiava sotto al miniabito giacca di Blumarine, proprio no. Ti facciamo passare il tocco aggressive del chocker floreale ma il resto, no, è una pizza margherita con l’ananas, senza la goduria nascosta di un vero dirty pleasure.
Voto: 5
Loredana Bertè
La Lory Nazionale, con la sua ormai iconica divisa nera firmata da Gianluca Saitto, è fuori scala, bastano quelle due gambe vertiginose e la sua attitude da pantera mai doma a dettare una linea di stile iconico e inimitabile. Crine blu e farfalline colorate la candidano a diventare la nuova protagonista della serie Netflix “Fate – The Winx Saga”.
Voto: 110 e lode
Achille Lauro
Achillone prorompe in scena in un tripudio di citazionismo spinto, tra piume di fenicottero e mullet celeste che strizza l’occhio un po’ alla Bertè, un po’ alla Fata Turchina di Gina Lollobrigida. L’effetto “fashion wow” è offuscato dalle lacrime di sangue che fanno tanto Madonna di Madjugorje e qualcosa di Winston Churchill col suo abusatissimo “lacrime e sangue”. Achille, ma che alla fine ce voi dì che, al di là di tutti gli sbrilluccichii e il varietà, oltre le musichette, restiamo il paese dove fuori c’è la morte? Ci aveva già pensato Boris, tranquillo, anche meno.
Voto: Si applica ma non si impegna.