Le pagelle fashion della Rosanna Cancellieri dei Povery: Venezia 78 - capitolo 2.
Vai Alexa, fai partire in sottofondo il Rondò Veneziano e poi alza il volume a palla: che tremino le fondamenta del mio antro polveroso, lasciatemi ballare il mio sabba infernale del glam ancora una volta! Torno idealmente a Venezia per il mio personal final cut, un ultimo giro di tango sul tappeto rosso per ricordare che oltre ai DPI c’è di più: va bene, abbiamo un mucchio di cose che non vanno per il verso giusto in giro per il mondo, ma, vi conosco mascherine, una spruzzata di allegra frivolezza può quanto meno rinfrescare una giornata bigia e dunque perché privarci della nostra goccia di Chanel Numero 5 della buonanotte?
Cara Venezia 78, cosa ci hai lasciato? Beh, senz’altro un’infilata di passerelle come non se ne vedevano da tempo e anche una serie di bei film, a quanto pare, che io vecchiardamente spero di recuperare tutti al mio circolo per anziani a Borgo Pio questo inverno, inchiavardata in sontuosi caftani di velluto damascato e pantofoline abbinate alla Marta Marzotto, mio personale faro nella notte, nume tutelare, spirito guida, insomma ci siamo capiti. Ma torniamo al red carpet, orbene, che qui non siamo venuti mica ad asciugar el Canal. Ciak, che fashion!
Zendaya
Unstoppable nello spot del profumo e non solo: questa piccola dea fagocita il tappeto rosso attraversandolo dentro un memorabile abito in pelle di Balmain, pelle oserei dire quasi umana, al punto da fondersi perfettamente col meraviglioso incarnato dorato dell’attrice. Al collo, un elefantiaco smeraldo Bvlgari (sì, con la “V” che fa tanto aristocratico). Zio Oscar, sorry, hai fatto il tuo tempo, mejo se te scansi, che qui abbiamo pronto a new powerful model da proporre all’Academy per il ninnolo di rappresentanza.
Voto: And the Oscar goes to…
Vittoria Puccini
Nei reconditi anfratti del nostro cuore, ci sarà sempre, volenti o nolenti, un posto dedicato a Elisuccia di Rivombrosa, che, col suo feuilletton televisivo dei primi anni 2000, ci ha regalato il nostro Downton Abbey in salsa savoiarda, in una delle scalate sociali più romantiche del piccolo schermo. Oggi, Vittoria Puccini è una principessa che indossa con charme l’abito lungo monospalla di Valentino in tulle dal taglio sartoriale e dalle 50 sfumature di verde sottobosco. Da cloppete, cloppete cavallino a clappete, clappete, applausi oceano di mani, il passo è lieve.
Voto: 80 voglia di macchia mediterranea.
Anya Taylor-Joy
Il glam è un apostrofo rosa tra le parole “scacco” e “matto”: così Anya Taylor-Joy, Regina sulla scacchiera, indossa indomita il suo tubino in raso rosa shocking e si trasforma in Barbie Red Carpet in Laguna, con lunghi capelli biondo platino e cappellino Kentucky Derby d’ordinanza. Sarà la più richiesta per il prossimo Natale da tutte le brave bambine mannare di città.
Voto: Cavallo in H3
Dakota Johnson
Total look Gucci per Miss Dakota: un abito di cristalli opalescenti da far andare in solluchero non solo quella babbasona di Pollyanna, ma anche il più arcigno dei cuori. Corpetto in tulle tutto tempestato di pietre a goccia, lunghe frange luminose ad accarezzare le braccia e le gambe e cintura preziosa per enfatizzare il punto vita. Praticamente poteva sembrare un lampadario da salotto della zia Gertude, invece, voilà, è praticamente divina. Il miracolo della moda è compiuto.
Voto: 10
Menzione speciale: Alessandro Michele
Il genio immaginifico di Gucci approda a Venezia rivisitando in chiave chic il mito del turista tedesco con i calzini bianchi sotto il sandalo francescano color testa di moro. In realtà, ci aggiunge anche un tocco un po’ selvaggio, con la nota Narcos della camicia alla Pacho Herrera.
Voto: Todo me parece estupendo
Darko Peric
Helsinki si presenta in laguna con una vestaglia/kimono in seta a fantasia floreale. È un outfit o uno spoiler? Ai binge-watchers l’ardua sentenza.
Voto: Empieza el Final
JLo
Lei e Ben Affleck di nuovo insieme, come vent’anni fa. Arrivano in Laguna mano nella mano e lei indossa un delizioso abito in pizzo bianco della Roman Palazzo Fall 21 Collection di Valentino e all’improvviso tra le brume della pandemia si intravvede il bagliore di una favola. Sarà pure tutto finto, ma che ce frega, lasciatece sognà.
Voto: Jenny from the Block strikes again