Etichette indipendenti che sono riuscite a guadagnarsi una bella e importante fetta di pubblico portando al successo numerosi artisti.
Il panorama discografico come ben sappiamo è dominato attualmente dalle tre Major: Universal, Sony e Warner. Queste tre grandi case discografiche al contempo sono “affiancate” da etichette più piccole, chiamate indipendenti. Ovviamente però il mercato è sempre a favore delle major, in quanto, grazie a possibilità economiche più cospicue riescono a finanziare meglio gli artisti. Ultimamente però le logiche e le regole della discografia sono cambiate perché le indipendenti sono riuscite a guadagnarsi una bella e importante fetta di pubblico portando al successo numerosi artisti.
Indice
Logica Indipendente
Questo cambiamento a mio modesto parere, deriva anche dall’insuperabile potere del web. Infatti ora grazie a piattaforme come YouTube, Spotify, Itunes e altri store digitali i fruitori di musica hanno più possibilità di scegliere, scovare e divulgare artisti indipendenti.
Questa situazione di cambiamento è sotto gli occhi di tutti e come affrontato in un articolo precedente, Calcutta, Motta e soprattutto Ultimo e i Thegiornalisti ne sono i portavoce. Le etichette indie per definizione classica non seguono la politica delle majors, in quanto le major vengono accusate di vedere la musica come un prodotto da cui trarre il maggior profitto possibile.
Questo era il passato, ma ora alcune di esse hanno instaurato un rapporto di subordinazione con Sony, Universal e Warner. Ad esempio Newtopia (etichetta discografica di Fedez) ha un legame proprio con la Sony.
La sopravvivenza o il fallimento delle indie è fortemente legato alla capacità e al carisma dei suoi manager e alla fortuna degli artisti da loro prodotti. Spesso se queste etichette incontrano il fallimento vengono assorbite dalle major che ne sfruttano i cataloghi oppure le lasciano attive con limitazioni nella politica commerciale. Molto spesso le etichette indipendenti sono pioniere di un genere come ad esempio la Motown per il soul, la Impulse! per il jazz o la Chess Records per il blues.
Il successo delle indipendenti cresce fortemente negli anni ’90 e nel 1997 a Faenza nasce il MEI (Meeting delle etichette indipendenti). Esso si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana di settembre a Faenza e raduna le principali produzioni discografiche indipendenti italiane.
Label Indipendenti di successo
Sulla scena musicale italiana molte sono le etichette discografiche indipendenti, ma solo alcune di esse hanno portato al successo artisti degni di nota. Eccone alcune.
La Sugar è stata fondata nel 1932 da Ladislao Sugar. A capo della società vi è Filippo Sugar che oltre ad essere il Presidente del consiglio di Amministrazione della società è anche vice Presidente del Consiglio di Gestione della SIAE e membro di IMPF,PMI e FEM.
Quest’etichetta nel campo dell’editoria musicale classica, pop, colonne sonore per il cinema, live e nella produzione discografica e video-cinematografica è attiva a livello mondiale. Ed è supervisionata da Caterina Caselli. Nel suo rooster troviamo: Andrea Bocelli, Negramaro, Malika Ayane, Giovanni Caccamo e altri.
Guè Pequeno e DJ Harsh nel 2011 aprono la Tanta Roba specializzata in musica hip hop, rap. Il nome dell’etichetta deriva da un omonimo singolo dei Club Dogo. Il primo artista con cui l’etichetta ha collaborato è stato Fedez pubblicando l’album “il mio primo disco da venduto”. Nel 2014 l’etichetta ha firmato un accordo di licenza con l’Universal Music Group.
“L’accordo con Universal Music apre una nuova fase, gli artisti del nostro roster potranno usufruire degli strumenti messi a disposizione dalla major leader nel settore hip hop in Italia e nel mondo. » Ha dichiarato Dj Harsh.
La Newtopia fondata nel dicembre 2013 da J-Ax e Fedez (ora solo nelle mani di Fedez). Il nome deriva da una citazione di John Lennon. Lennon durante una conferenza stampa si dichiarò cittadino di Newtopia (città fantastica inventata dallo stesso Lennon), ovvero, cittadino del mondo. Nell’etichetta oltre a cantanti troviamo molti youtuber come Greta Menchi e Matt e Bise.
-Un altro pilastro della discografia è sicuramente la Carosello Records. Il roster è ricco di talento: Thegiornalisti, Emis Killa, Federica Abbate, Levante, Diodato. Oltre alla Carosello anche Honiro Label si è guadagnata uno spazio importante nella scena musicale. Ha prodotto Ultimo, Briga, Mostro. A Bomba Dischi va il merito di averci fatto conoscere Calcutta, Pop X, Giorgio Poi, Carl Brave x Franco126.
La domanda che sorge spontanea è: Questi artisti riusciranno a rimanere indipendenti? Secondo gli avvenimenti di questi ultimi mesi sembra che inevitabilmente per fare il passo di qualità che serve, gli artisti debbano lasciare il “nido” indipendente e abbandonarsi alle Major.