Proseguiamo con la rubrica “Sanremo tutto l’anno”, parlando di quello che è successo nella prima puntata di AmaSanremo.
Oggi conosceremo altri due dei finalisti di Sanremo Giovani, che giovedì 17 settembre raggiungeranno la riviera ligure per giocarsi il pass per il Teatro Ariston. Mentre aspettiamo la seconda puntata di “AmaSanremo”, la rassegna in cinque puntate condotta da Amadeus, in seconda serata su Rai1 e Radio2, torniamo con la memoria alla prima, andata in onda la settimana scorsa.
Consacrati d’occasione M.E.R.L.O.T. con “Sette volte” e Wrongonyou con “Lezioni di volo”, a scapito di Ginevra e Gavio. Concediamo innanzitutto qualche parola ai due usciti di scena, smarrendo la grande occasione della via di Sanremo, augurando loro che altre opportunità si presentino presto: particolarmente per Ginevra, l’eliminazione scotta. L’artista “cerchietto rosa” della competizione (laddove con il “cerchietto rosa” da queste parti si segnala l’artista dotata di maggiore charme!), vestita per l’occasione dalla stilista Giulia Sanna, ha dato prova di talento e presenza scenica, premiata particolarmente dalla giuria in studio.
Quest’ultima ha espresso nel suo complesso i giudizi cui mi sono sentito di aderir di più. In particolare, la mia sensibilità è coincisa perfettamente coi giudizi espressi dal padron di casa Luca Barbarossa, che per l’occasione ospita “AmaSanremo” negli studi di “Radio 2 Social Club”. Morgan, con le solite stravaganze e incoerenze (voti altissimi concessi, dopo giudizi severissimi espressi!) ha dato prova soprattutto del carattere magnanimo di Amadeus, mentre Beatrice Venezi e Piero Pelù si sono addentrati più spesso in dettagli tecnici nel giudizio rivolto ai concorrenti.
L’altro eliminato della prima serata, Gavio, ha convinto tutti: il suo testo risulta banale, già sentito, come la settimana scorsa avevamo scritto. Non è stato praticamente mai in gara. Wrongonyou ha impressionato i giudici in studio e anche chi scrive, tanto da guardare a dicembre già con qualche favore del pronostico. M.E.R.L.O.T. ha cominciato impappinandosi con le parole non cantate di un’introduzione poetica al suo pezzo, che ha poi interpretato con fare inespressivo, ma forse per il candore della sua autenticità ha sbancato il televoto.
Nel complesso, “AmaSanremo” mi è piaciuto molto: il format è gradevole, asciutto. In un’oretta risolve i dilemmi, consentendosi anche un paio di brani dell’ospite di carriera: la prima è stata un’impeccabile Arisa. La raffinatezza degli interventi di Ema Stokholma, la dj di Radio Due, per altro pittrice provetta (da seguire assolutamente su Instagram!), fastidiosamente presa di mira su Twitter per la sua voce androgina, che chi scrive trova invece incantevole, impreziosisce il pacchetto come una bella coccarda.
Bene Ama, ci si rivede stasera!