Tutta la freschezza, la malinconia e il pop di Aria sono racchiusi in "Estate Inverno" il suo primo Ep disponibile dal 29 novembre.
Aria è una giovane cantautrice che con la sua musica vuole essere libera come il suo nome d’arte. Il 29 novembre è uscito il suo primo Ep “Estate Inverno” (per la realtà indipendente Romance Factory) che mescola il pop alla malinconia senza tralasciare la vena energica frizzante e fresca. Aria è giovane ma ha una maturità, sia emotiva sia artistica, assolutamente non scontata. Ecco cosa ci ha raccontato nell’intervista.
ESTATE INVERNO è il tuo primo Ep uscito il 29 novembre, perché hai scelto questo titolo e cosa racchiude di Aria artista?
Mi piace l’idea che “Estate Inverno” rappresenti le due facce che ha l’amore, di cui parlo molto nel viaggio di queste canzoni, nelle sue mille sfumature, calde come l’Estate e fredde come l’Inverno, che ho vissuto negli ultimi 5 anni della mia vita.
Troviamo malinconia, freschezza, tristezza e gioia com’è stato per te raccontare queste emozioni in
musica?
Raccontare queste emozioni in musica è stato estremamente liberatorio è come andare in terapia, come dirle a qualcuno e sentirti leggera subito dopo.
Amy Winehouse è la tua artista di riferimento, cosa rappresenta la sua musica per te? Raccontaci come nasce questa tua passione per lei…
È nata un po’ per caso, una volta partì una sua canzone in radio ed ero in macchina con mia madre, che parlandomi di lei fece nascere in me molta curiosità. Mamma lo prese come uno spunto per dirmi che dovevo stare lontana dalle droghe hahaha. Così vidi tutti i documentari su di lei e da lì mi sono subito innamorata delle sue canzoni, che raccontano la sua vita ovviamente, È un mito per me.
La tracklist è composta da 6 brani… assegna a ogni brano tre aggettivi per descriverli…
Estate inverno è rappresentativa, dolce e amara. Non c’eri mai è triste, diretta e vera, mentre Utopia è forte, aggressiva e femminista. Vorrei dirti è delicata, amorevole e avvilita. Anche se il mondo crolla è dolorosa, blu, distesa. Per Persa di te scelgo gli aggettivi: scorrevole, euforica e sofferente.
Tra tutti i brani qual è stato quello che ti ha dato più soddisfazione?
Al primo posto sicuramente “Non c’eri mai”, è stato il primo brano che ho scritto partendo da una storia che non avevo vissuto io, ma una persona che è stata molto importante per me. Mi sono sentita molto fiera di essere riuscita a buttare su carta la sua vita, vista la difficoltà ho sperato potesse servirle per capire che anche dalle cose brutte può sempre esserci qualcosa di bello.
Il tuo album si chiama estate inverno… Sui social e non solo adesso spopola l’armocromia… Tu
che stagione sei?
Ho provato una volta a fare il test, dovrei essere autunno, chissà se è vero!
Ti vedremo live nei prossimi mesi? Stai lavorando a nuovi progetti?
È il mio obiettivo, voglio vivere la dimensione Live e soprattutto spero di viverla nel migliore dei modi perché sento che sia ancora un mio punto debole. Ovviamente per quanto riguarda i nuovi progetti, non mi fermo mai ci sono sempre tanti brani in ballo, cerco di essere in studio più che posso.