Ernia alla presentazione di No Name Radio powered by Radio Rai. L'artista ci racconta il suo rapporto con le radio e i prossimi progetti, qui la video intervista.
No Name Radio il progetto rivoluzionario pensato e dedicato ai giovani powered by Rai è diventato realtà. Il 18 dicembre i microfoni di No Name Radio si sono accesi e alla presentazione negli studi Rai di Via Asiago presente anche Ernia, artista amatissimo dalla Gen Z e non solo. Durante la serata abbiamo avuto il piacere di intervistarlo, ecco cosa ci ha raccontato.
La nuova radio powered by RAI, è entrata nelle case, nelle scuole, negli uffici, nelle università, nelle auto e in qualsiasi altro luogo che abbia una connessione o una radio digitale. Infatti tramite smartphone o smart tv è possibile seguire la programmazione di No Name Radio in qualsiasi momento. In occasione della presentazione ufficiale della nuova realtà hanno preso parte i nomi di punta dell’attuale panorama musicale italiano: ERNIA, FRANCO 126, FULMINACCI e LIL KVNEKI (dal duo Psicologi). Inoltre DITONELLAPIAGA e CLAUDYM hanno regalato ai presenti uno splendido show case.
Ciao Ernia! Cosa può rappresentare No Name Radio per i giovani dal punto di vista lavorativo e cosa può rappresentare invece per gli artisti?
Ciao! Trovo che finalmente un medium tradizionale come la radio decida di investire su tutto un canale dedicato alla musica dei giovani. Racconta la musica che ascoltano i giovani, finalmente c’è un canale dedicato solo a questo.
Che rapporto hai con la radio e con i tuoi fan?
Con i fan ho un rapporto buono, mi auguro. Con le radio anche, andare in radio mi piace molto.
Per il futuro che progetti hai?
Sono appena uscito con un album, in primavera sarò nei palazzetti, due forum a Milano. Poi il palazzetto dello sport a Roma, il Pala Partenope a Napoli e il Palazzetto di Padova.
Nel nuovo album c’è una canzone al quale sei particolarmente legato?
Sono legato a più di una. Su due piedi mi viene da dire “Buonanotte” perché racconta di una mia esperienza personale che ho realmente vissuto.