Francesca Monte: "Ho raccontato il mio mondo senza filtri", ecco cosa ha dichiarato l'artista in un'intervista a Bellacanzone in merito all'uscita del suo nuovo lavoro.
Alièn è un concept ep, una nuova visione della realtà concentrata su suoni di una materia presente e futura, un nuovo punto di vista di un mondo dato per scontato che ha perso le proprie radici.
In un’ esplorazione ed interpretazione introspettiva, la cantautrice poliedrica Francesca Monte lotta, accompagna e si arrende alla forza trascinante di un potere superiore, in uno stato di completa alienazione.
Come nasce l’idea del concept EP Alièn e anche del corto?
L’idea del Concep Ep “Alièn” nasce da un disagio interiore, da un disagio sociale. Molto spesso mi sono sentita in uno stato di alienazione, come se il mondo che abito non mi appartenesse. “Alièn” è una denuncia , un grido di disperazione, ma anche di speranza. Disagio che si rispecchia nell’anima di chi sa cogliere il messaggio sensibile di un’ umanità ormai perduta. Alièn ricerca bellezza, arte, cultura. E’ una vetrina di immagini, suoni, tessuti, che ricreano un mondo di sensazioni percettibili al corpo e alla mente di chi sa ascoltare. Rievoca con delicatezza punti fragili di un passato, non cosi lontano. Un passato ed un presente che spalancano gli occhi con più consapevolezza al futuro.
Ti piace sperimentare nella musica?
La musica è pura espressione dell’anima. Ho raccontato il mio mondo senza filtri. Non è stato facile mettersi a nudo, scavare a fondo, trasmutare i miei pensieri in immagini, in suoni. Due anni di ricerche, di lavoro, con attenzione ai minimi dettagli. La lingua inglese e i suoni elettronici hanno vestito alla perfezione questo progetto avantgarde. Sono un’artista indipendente ma sono grata di avere al mio fianco un team di persone talentuose che lavorano giorno per giorno al progetto.
“Alièn” x Rotbaum records, label londinese emergente di Kevan Gulia. Il founder della label ha sposato il mio progetto sin da subito. Gli outfit di scena dello short film “Alièn” diretto dal regista Paolo Hanzo, sono creazioni uniche di giovanissimi designer italiani, specialmente campani e londinesi (Istituto Marangoni London) selezionati dal fashion director Ermes De Cristofaro, con cura dei dettagli, selezionando moda sostenibile e gender-fluid
Dai tuoi esordi ad oggi quanto sei cresciuta e come sei cambiata musicalmente parlando?
Mi sono presa una bella pausa anche se dietro le quinte ho lavorato sempre, ricercando la perfezione del suono, la perfezione in ogni minimo dettaglio. Spero che tutto questo lavoro si percepisca e vanga apprezzato. Noi artisti indipendenti facciamo sempre il doppio della fatica per farci notare. Non mi fermo più. Il pubblico ha bisogno di continuità. In quarantena ho scritto tanti pezzi nuovi. Ci sto già lavorando.
Con quali artisti del panorama musicale internazionale ti piacerebbe collaborare e perché?
Mi piacerebbe lavorare con vari artisti, da Olafur Arnalds (gli islandesi spaccano), Sigur Ròs, Sevdaliza. Artisti super complex che con il tempo sono diventati mainstream e questo mi da speranza.
Quanto sono importanti per te i social e che ruolo hanno nel mondo della musica al giorno d’oggi?
I social per un’ artista indipendente giocano un ruolo fondamentale. A volte faccio fatica, perché in me vivono molteplici personalità. Scrivo canzoni tristi, ma sono anche un’ ottima cuoca, una fashionista, una persona estremamente ironica. Difficile far combaciare tutte queste sfaccettature.
La musica può salvare le persone in questo momento di crisi?
La musica può salvarci. La musica ti rincuora, ti fa sentire meno sola. E’ un linguaggio universale.
Ho trascorso un periodo davvero difficile, ma è grazie alle difficoltà, alle cicatrici che in quarantena ho scritto delle nuove canzoni davvero belle e ne sono felice. Anche dalle macerie possono nascere fiori.
Dove ti ascolteremo/vedremo nei prossimi mesi?
Ho già pronto il live di “Alièn” che avrei portato in tour nei prossimi mesi in giro per l’Italia e l’ Europa, insieme ai miei musicisti, kevan Gulia (chitarre, sequenze e cori) e Daniel Baiolla (batteria acustica elettrificata con suoni elettronici). Sogno svanito per il momento, causa corona virus. Sono fiduciosa.