Giulia Luzi racconta l'emozione di tornare live sul palco a un anno di distanza dalla sua ultima data romana.
Venerdì 22 ottobre Giulia Luzi è protagonista di uno speciale concerto a “L’Asino che vola” locale di punta della musica live nella Capitale. Questo live rappresenta una ripartenza dopo la chiusura forzata dovuta al covid 19. Sul palco con lei i musicisti: Fabrizio Guarino alla chitarra, Jacopo Carlini alla tastiera, Matteo Carlini al basso e Manuel Moscaritolo al cajon. Abbiamo intervistato Giulia Luzi che ci ha raccontato tutti i suoi prossimi progetti e anticipazioni esclusive sul live romano.
Il 22 ottobre dai il via ai live de “L’Asino che Vola”. Come ti senti a cantare di nuovo sul vivo sul palco?
Sono elettrizzata sia perché torno live sul palco sia perché rappresenta una ripartenza per il locale. L’ultimo live che ho fatto a Roma risale al 4 marzo del 2020, più di un anno e mezzo fa. Questa estate ho avuto la fortuna di esibirmi di nuovo dal vivo ma non a Roma. Cantare nella mia città è un’emozione ancora più forte. L’Asino che vola è un club prestigiosissimo e aver affidato a me il primo live della ripartenza è una doppia emozione.
Canterai versioni acustiche dei tuoi successi e non solo… Puoi anticiparci la scaletta del concerto?
Ci saranno le canzoni con cui sono cresciuta, i miei ascolti di oggi, le nuove scoperte, cover e anche le mie canzoni. Il minimo comune denominatore di tutti i pezzi sarà l’arrangiamento acustico, bellissimo. Anche i miei brani saranno in versione acustica quindi è come se fossero inediti di nuovo. Repertorio che viaggia tra passato e presente.
Per quanto riguarda il look invece?
Avrò un abito rock,bellissimo. Nonostante nel live non ci saranno pezzi rock ma la mia anima rock nascosta ce l’ho. Sarà un abito di Aniye By. di tulle con un anfibio pitonato nero con una cintona dello stesso genere.
Raccontaci la tua identità musicale
Quando scrivo mi faccio guidare dal cuore e dall’istinto. Sicuramente sono influenzata dalla musica che ascolto. Ne ascolto tanta e di tanti generi diversi: passato e presente. Non mi prefiggo nulla e quando scrivo vado solo a istinto e cuore.
Nei tuoi brani troviamo influenze francesi, oggi nella discografia si usa molto l’inglese piuttosto che lo spagnolo…
Io ho scoperto questo amore per la Francia e per il francese anni fa grazie a “Tale e Quale show” quando ho interpretato Édith Piaf. Da lì mi si è aperto un mondo. Una cover di venerdì sarà proprio “la vie en rose”. Poi il francese ha influenzato anche le mie produzioni come “mon amour”.
La musica è sempre stata al fianco della recitazione, del doppiaggio… Ti vedremo in nuovi progetti sullo schermo?
Per il momento no. Ci sono diversi progetti aperti ma non posso rivelare nulla. Sto lavorando molto nel doppiaggio che mi piace e mi diverto molto. Nell’arte non pongo limiti accolgo tutti i progetti belli a prescindere dal settore.
Tra l’altro sei conduttrice di un programma radiofonico…
Sì, quest’anno il lunedì il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 18 sono in diretta a Radio italia anni ’60. Tra l’altro Radio Italia anni ’60 trasmetterà il concerto del 22 ottobre a L’Asino che vola.
Su Netflix invece ti troviamo in veste di doppiatrice con “Over The Moon” e non solo…
“Over the moon” è stato il primo doppiaggio dopo la pandemia e ha un ricordo particolare per me. Ha rappresentato per me la ripartenza e qui doppio tutte le parti cantate. Mentre su “AlRawabi School for Girls” disponibile su Netflix ho doppiato per la prima volta un personaggio anche nel parlato. Questa è stata una sfida, il doppiaggio parlato è un nuovo mondo che ho scoperto. Io da bambina ero concentrata sul doppiaggio cantato e nessuno mi ha mai consigliato di fare quello parlato, ora invece sto coltivando anche questo aspetto. Non ti nascondo che un domani mi piacerebbe doppiare una principessa sia nella parte cantata che nella parte parlata. Anche perché penso sia giusto avere un’unica voce sia per il parlato che per il cantato.
Tornando alla musica, torneresti a Sanremo?
Sì chiaramente! Però lo farei con la canzone giusta che al momento non ho. La musica ha bisogno di tempo, di avere un progetto e quindi preferisco aspettare il momento giusto.
Prossimi progetti?
A dicembre tornerò live all’Asino che vola. Mi piacerebbe fare un concerto a tema natalizio perché amo il Natale. Sempre con pezzi riarrangiati e con una band.