Jalisse: "Una collaborazione? In Italia ci piace Ultimo", ecco l'intervista di Bellacanzone a Alessandra Drusian e Fabio Ricci dei Jalisse in occasione dell'uscita del loro nuovo singolo insieme ai Teodasia. Ecco cosa ci hanno raccontato!
Finalmente dopo tanti rinvii il nuovo singolo dei Jalisse è uscito lo scorso 17 marzo su tutti i digital stores e nelle radio.
Una nuova avventura per Alessandra Drusian e Fabio Ricci che questa volta hanno scelto di collaborare con una band veneziana di genere metal, con numerose esperienze musicali su palchi internazionali: i Teodasia, ovvero Francesco Gozzo “Virgy” alla batteria, Matteo Frare “Bras” alla chitarra e Alberto Gazzi al basso.
Volete parlarci del brano “Non aver paura di chiamarlo amore”?
Vogliamo far capire che in questo momento storico non dobbiamo vergognarci e neanche chiuderci nei nostri sentimenti. Noi e chi ci sta vicino dobbiamo sentire e ricevere amore e non ci sarà niente che ci potrà far paura. I medici in questo momento non hanno paura e se ce l’hanno non la fanno vedere. Sono supereroi che devono aiutare e rassicurare.
Come nasce la collaborazione con i Teodasia?
Da una ricerca sui social di una band metal coordinata insieme al nostro collaboratore Mariano Borrelli. E’ un sogno che ci portiamo dal 2001 quello di fondere un sound così forte e aggressivo con una nostra creazione. I Teodasia sono eccezionali.
Con quali altri artisti vi piacerebbe collaborare?
Mah, se ti dicessi Brian Eno o Annie Lennox? Sai, noi andiamo sempre controcorrente: l’amore per la musica è forte e non crediamo alle costruzioni a tavolino; deve battere il cuore e si devono incontrare le menti. Così è nata la collaborazione con Carlo Marrale lo scorso anno per il brano Cavallo Bianco. Però ci piace molto Ultimo, in Italia.
Secondo voi delle “nuove leve” della musica italiana chi merita davvero di rimanere nel tempo?
Sai, adesso è veramente complicato incidere un cammino. La crisi discografica, i prodotti musicali che intasano il web (alcuni ottimi e alcuni pessimi) capire cosa resterà nel tempo è difficile dirlo, ma sicuramente rimarrà chi ha fatto progetti di grande emozione.
Dove vi vedremo nei prossimi mesi?
Ora chiudiamo l’album e siamo pronti per Oratour 2020 che già lo scorso anno ha avuto un ottimo successo portandoci anche a Mosca. Poi la commedia teatrale che abbiamo dovuto sospendere e speriamo di partire a ottobre con il musical di Dolly Parton.
Secondo voi la musica può aiutare in questo momento di crisi?
Certo! La musica oltre a farti compagnia ti smuove delle corde importanti che svegliano la sensibilità. Vedere l’Italia in casa che canta e che fa qualcosa di creativo dà coraggio a se stessi e agli altri. Ma è fondamentale avere rispetto per le regole. Quindi #iorestoacasa
PH. Tony Zecchinelli