Video intervista ai La Rua durante le prove in piazza San Giovanni in Laterano a Roma in occasione del Concertone del Primo Maggio. La band presenta “Nessuno segna da solo” (Universal Music), il nuovo album che racchiude i brani dell’EP uscito lo scorso 6 luglio 2018 e nuovi inediti nati da Daniele Incicco, frontman del gruppo, e dallo storico produttore Dario Dardust Faini.
È uscito venerdì 26 aprile “Nessuno segna da solo” (Universal Music), il nuovo album dei La Rua che racchiude i brani dell’EP uscito lo scorso 6 luglio 2018 e nuovi inediti che prendono vita da pagine di musica e parole di Daniele Incicco, frontman del gruppo, e dello storico produttore Dario Dardust Faini.
Il primo singolo estratto è stato “Alta velocità”, una canzone diretta e immediata che descrive l’effetto di un innamoramento attraverso una poetica metaforica che richiama alcuni riferimenti nell’immaginario collettivo comune. Il sound della band si tinge di una dimensione estiva restando sempre fedele ai drop vocali che ne fanno da tempo una caratteristica insieme agli immancabili timpani.
Ecco la tracklist del disco dei La Rua: “Nessuno Segna Da Solo”: 1. Finche il cuore batte, 2. Alla mia età si vola, 3. Stella cometa, 4. Alta velocità, 5. I 90, 6. Sull’orlo di una crisi d’amore feat. Federica Carta, 7. È fantastico, 8. Il doppio di tutto, 9. Per motivi di insicurezza, 10. Sull’orlo di una crisi d’amore.
Tornate sul luogo del delitto…
Il Primo Maggio è come se fosse un genitore. Siamo nati qui ed è sempre un piacere tornare.
Avete ascoltato i ragazzi del Contest di quest’anno?
Velocemente perché ero in giro per interviste. Noi l’abbiamo vinto nel 2015 quindi capisco la grande emozione che hanno provato e li invidio anche un po’ perché è un’emozione così sana, così vergine. È fantastica.
Avete aperto il Concertone…
È stata una figata perché il pubblico era pronto a fare casino e noi abbiamo cercato di portare la nostra musica.
Da Sanremo Giovani ad oggi cosa avete fatto?
Abbiamo scritto tante altre canzoni che forse scriverete nel quarto disco. Ci siamo chiusi in sala prove a lavorare, ora c’è un live, un disco che è uscito, abbiamo fatto il tour mondiale. Ne sono capitate di cose. Siamo immischiati nella musica fino al collo, non possiamo farne senza.
Com’è andato il tour mondiale?
È andata bene, abbiamo girato il mondo intero. In 16 giorni abbiamo cambiato mille fusi, abbiamo suonato di fronte a persone giapponesi, australiane che non conoscevano la nostra musica, ma hanno reagito benissimo. In alcuni posti penso che torneremo. È stata una bomba spaziale.
Qualche anticipazioni sui brani che avete scritto in questi mesi?
Io scrivo sempre. In realtà abbiamo già un disco pronto, ma non mi basta. Ne dobbiamo avere quattro per farne uscire uno.