Lortex giovane promessa torinese lancia il suo ep "Chiamo". Un progetto variegato che fa scoprire la visione musicale di Lortex. Qui la videointervista all'artista.
Il 2 giugno esce “Chiamo” il nuovo progetto discografico di Lortex. L’Ep è caratterizzato da un sound che spazia tra pop e rap, e racconta l’amore nelle sue sfaccettature più profonde e sincere, talvolta con un velo di nostalgia. Bellacanzone ha incontrato Lortex, ecco cosa ci ha raccontato nella videointervista.
Ciao Lortex, il 2 giugno esce il tuo album “Chiamo” come ti senti?
Il tempo a Torino è grigio e io sono metereopatico quindi l’umore non è alle stelle ma sto vivendo un tornado di emozioni per l’uscita dell’album. Sto bene, quando esce nuova musica sto sempre bene.
Approfondiamo il nuovo Ep, tu hai dichiarato che ti rappresenta pienamente. Dichiarazione forte…
Noi siamo in continua evoluzione, questo progetto mi rispecchia in questo momento. Mi rispecchia perché io sono la mia musica. Mi sono messo completamente a servizio della musica senza filtri e mi sono raccontato al 100%. C’è tutto quello che ho passato dal 2020 in poi, ci sono diversi singoli usciti tra cui “Mia”. Sono contento del risultato finale.
Hai nominato “Mia” la canzone che ti ha fatto conoscere al grande pubblico, ti ricordi cosa hai provato quando hai capito che avevi fatto il boom con questa canzone?
Sì, eravamo in zona rossa in lockdown e ho visto alzarsi gli ascolti giorno per giorno, è stata una cosa graduale. Mi ricordo che il pezzo uscì e per il primo mese era tutto normale, poi su TikTok inizio a vedere video di persone sulla canzone e ho visto che da 10 diventavano 1000 e poi la prima entrata in classifica fino ad arrivare alla top 50. Soddisfazione pazzesca.
Qual è il tuo processo creativo?
Io praticamente tutti i giorni metto basi musicali in loop. Capita che c’è quella base che apre una porta del mio cuore ed escono cose. La mia ispirazione è tutto quello che vivo e che vedo ma arriva dalla musica. Quel giro di accordi particolare, quella nota particolare apre quella porta che ti dicevo prima. Non capita sempre. Alla base però c’è la vita e cerco di vivere più situazioni possibili, a volte me le vado anche a cercare (ride).
Chi è che ha ascoltato per primo “Chiamo”?
La mia famiglia, i miei genitori sono i primi a cui faccio sentire i progetti. Io ho uno studio a Torino e ho organizzato una listening con i miei amici e le persone care per far ascoltare tutto l’Ep.
C’è un titolo della tracklist che ti ha dato più filo da torcere?
Sì, direi “Chiamo” la traccia che ha dato il titolo all’Ep. Questo è un brano diverso dagli altri con cassa dritta francese e nell’ep ho voluto sperimentare. Il produttore Marra mi ha mandato questa base in cassa dritta e son stato lì per una settimana a scrivere su questa base che mi piaceva tantissimo, ma non riuscivo a scrivere. Poi ho finito di scrivere “Lei è”, un’altra traccia dell’Ep. Fomentato dalla scrittura di questo pezzo sono riuscito a scrivere “Chiamo” in un’ora.
Solitamente scrivi da solo o cerchi pareri esterni?
Ho avuto esperienza con autori in studio, ma tutta la mia musica l’ho scritta da solo, in solitaria. La mia musica è molto personale quindi me la devo vivere in fase creativa da solo o con il mio produttore. Non mi piace avere molte teste intorno in questo momento del mio percorso.
Vuoi portare live “Chiamo”?
Voglio organizzare un tour mio nei club, ci stiamo pensando. Stiamo aspettando il momento giusto per farlo, nella mia testa è tutto chiaro. Se tutto va come penso che vada per la prossima stagione avremo delle date.