Luigi Strangis è il vincitore di Amici di Maria De Filippi 2022 e con il suo talento sta conquistando il cuore del pubblico. Ragazzo semplice dall'anima rock, blues, funk, insomma un artista al quale piace sperimentare e non pone limiti alla creatività. Ecco cosa ci ha raccontato Luigi Strangis nella nostra intervista.
Luigi Strangis è il vincitore di Amici di Maria De Filippi 2022 e con il suo talento sta conquistando il cuore del pubblico. Ragazzo semplice dall’anima rock, blues, funk, insomma un artista al quale piace sperimentare e non pone limiti alla creatività soprattutto quando si tratta di musica. Noi lo abbiamo incontrato poche ore prima di salire sul palco del Radio Zeta Future Hits Live dove si è esibito con “Tienimi stanotte”. Ecco cosa ci ha raccontato Luigi Strangis nella nostra intervista.
Ciao Luigi! Come stai?
Ciao! Sto molto bene, sono felice.
Tra poche ore sai al Future Hits Live di Radio Zeta, che emozioni provi a prendere parte ad evento del genere e salire sul palco insieme a tanti altri artisti?
è strano perché stando chiuso otto mesi non ti rendi conto di alcune cose. Incontrare altri artisti anche durante le prove, è strano ma è una cosa che mi piace davvero tanto.
Come hai detto tu sei stato chiuso otto mesi dentro il programma di Amici e sei stato come dentro una bolla, adesso stai facendo gli instore tour e stai incontrando i fan. Com’è il riscontro del pubblico?
Gli instore stanno andando bene e il riscontro è inaspettato! Non mi aspettavo tutto questo. Sento molto calore e sento che mi vogliono bene e io voglio bene a loro. Se fosse per me abbraccerei tutti, starei ore a parlare con tutti, ma purtroppo non posso. Purtroppo c’è ancora il covid e bisogna stare attenti, ma sono stracontento per come sta andando l’incontro con il pubblico.
C’è una frase o un complimento che ti ha colpito da parte dei fan?
Spesso arrivano alcuni ragazzi diabetici e mi parlano un po’ di loro e sentire delle cose che abbiamo in comune, sono più liberi di parlarne e di mostrarsi davvero per me è appagante.
Questo è molto importante… Tornando alla musica, puoi raccontarci il tuo primo ep?
Strangis parla fondamentalmente di me, della mia personalità, del fatto che posso cambiare genere quando voglio. Con la musica a me piace fare varie cose e non rimanere solo su un genere. La parola chiave dell’ep per me è libertà. Libertà di essere chi voglio essere io. Questo è anche il messaggio che voglio mandare anche a chi viene agli instore e mi parla di sé. Io dico sempre che bisogna stare bene con sé stessi. Il vero successo è stare bene con te stesso.
Un bellissimo messaggio da lanciare ed è un messaggio che va anche oltre la musica ed è sempre positivo ascoltarlo! Tra tutta la miscellanea di generi, ce n’è uno con il quale ti senti più affine o con cui ti diverti di più a sperimentare?
Sì! Nella mia vita ho affrontato vari generi e ne ho studiati tanti. Mi diverto tanto con il rock e mi esprimo tanto con il blues. Questo mi permette di esprimermi tanto con la musica e improvvisare con la chitarra è un’altra forma d’arte, c’è improvvisazione e interpretazione. Con gli anni poi ho capito il vero senso del blues e della musica in generale.
Tra l’altro nel tuo percorso ad Amici ti abbiamo visto affrontare vari generi e renderli anche tuoi, cosa difficile da fare soprattutto quando si affrontano cover…
Si esatto! Diciamo che la mia anima è un po’ rock e resta sempre anche quando affronto i brani c’è sempre. Poi mettevo molto di me nell’interpretazione perché certe cose le vivevo o cercavo di viverle attraverso i testi.
Ti sei avvicinato alla musica fin da bambino, quando c’è stato quello switch dove hai detto “voglio fare della musica il mio mestiere”?
In realtà è partito tutto molto presto. Già a 12 anni volevo fare musica seriamente. Ho iniziato a suonare a 6 anni e poi qualche anno dopo ho deciso che volevo fare musica nella vita. Infatti poi ho scelto il liceo musicale per questo motivo, perché volevo vivere attraverso la musica.
Ti ricordi qual è stato il primo brano che hai cantato o suonato?
Il primo brano suonato è stato un brano rock ed è “Sweet child o mine” dei Guns N’ Roses. Quello cantato non me lo ricordo (ride).
Stai lavorando a brani nuovi? Bolle già qualcosa in pentola?
Io continuo comunque a lavorare, la scrittura non la vivo come una sessione e basta ma non si ferma mai. Io continuo a scrivere e va fatto quando te la senti. Gli impegni sono tanti e mi sto concrentando su tutto.
I tuoi testi sono semplici e chiari che arrivano dritti al messaggio che vuoi mandare. La chiarezza è innata oppure ci lavori per far si che sia tutto così limpido?
In realtà no. Quando scrivo sono storie che ho vissuto. Immagino di essere davanti allo specchio e di raccontarmi quella storia quindi mi do’ uno schiaffo in faccia da solo (ride) e mi racconto la storia. Forse il motivo della mia chiarezza è questo.
Una curiosità invece sugli occhiali che indossi… molti tuoi fan li hanno…
è molto bello questo!
Come mai hai scelto questo modello di occhiali?
A me semplicemente piacevano e volevo mettermi questi occhiali. Inizialmente mi dicevano che erano brutti o da donna e poi in realtà sono piaciuti anche a chi li criticava!
Quest’estate sarai in tour? Stai programmando qualcosa?
Precisamente no, ma stiamo preparando anche questo. Io vorrei suonare in giro e mi piacerebbe suonare tutto. Vorrei andare in giro suonando.