In occasione dell'uscita di Vorrei (la rabbia soffice) nuovo singolo di Matteo Faustini abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui. Il vincitore del Premio Lunezia ci ha raccontato la nascita dei suoi brani e i suoi pensieri sul futuro della musica. Qui l'intervista completa.
Dal 24 aprile è in radio “VORREI (LA RABBIA SOFFICE)”, il nuovo singolo del cantautore MATTEO FAUSTINI estratto dal suo album di inediti “Figli delle Favole” (Dischi dei Sognatori, distribuito da Warner Music Italia). Scritto da Matteo Faustini insieme a Marco Rettani, il branoè uno sfogo delicato, una lettera a cuore aperto che esprime i sentimenti e lo stato d’animo del cantautore nei confronti della società odierna.
Ciao Matteo ci ritroviamo dopo il Festival di Sanremo che per te è stata un’esperienza molto importante e ti ha visto vincere il premio Lunezia. Che emozione hai provato quando hai saputo che a vincerlo eri stato tu?
Uno spettacolo! Mi ricordo ero in macchina e stavo tornando a casa dopo Sanremo e quando me l’hanno detto pensavo che era uno scherzo. Ero troppo contento perché io sono veramente convinto che il contenuto alla fine vinca sul contenitore e questo premio viene dato proprio per il contenuto e per il valore letterario. Sono 10mila pacche sulla spalla in un colpo solo!
Il brano “Nel bene e nel male” ha un contenuto molto importante come anche gli altri brani contenuti nel tuo album “Figli delle favole”, dove parli di omofobia, bullismo. è stato difficile mettere in musica questi temi senza ricadere nel banale?
A dire la verità no, perché essendoci passato so bene quello che si prova e ho scelto di utilizzare in Figli delle favole degli espedienti, delle fiabe. Quando qualcosa viene da dentro ed è sincera esce con facilità.
Citi molte fiabe nel disco però ne dai una versione più oscura rispetto a quella disneyniana, ne dai una versione più fedele all’originale dei fratelli Grimm…
Bravissima! Assolutamente, secondo me le fiabe un po’ ti illudono e un po’ ti insegnano. Io ho scelto di prenderne gli insegnamenti, utilizzo queste metafore perché arrivano in modo più efficace a tutti e io mi riconosco in questo mondo. Tuttavia devo tradurle e adattarle alla vita reale quindi c’è tanto dolore e sofferenza nei miei brani anche se scelgo di farli terminare sempre con un significato positivo.
Da pochissimo è uscito il 24 aprile il tuo ultimo singolo “Vorrei (la rabbia soffice)” in cui troviamo un Matteo diverso più riflessivo e che si scaglia contro la società. Come è nato questo brano?
Questo è il brano a cui tengo di più. Nella vita riesco a dire qualche bugia ma nella musica non riesco ad essere bugiardo, proprio non ce la faccio! Io questo brano sono totalmente me stesso, mi metto a nudo è una lettera aperta che ho scritto per me. Dico tutte quelle qualità che vorrei avere per diventare un essere umano migliore e tiro fuori quei limiti che riconosco in me e nella società e quei limiti li vorrei superare. Siamo qui per raffinare la nostra energia!
Cosa vorresti cambiare di te?
Tante cose! Vorrei la rabbia soffice (ride n.d.r.). Vorrei un carattere più sensibile, un cuore senza regole perché io tra il cuore e il cervello scelgo sempre il cervello troppe volte purtroppo. La cosa che vorrei di più è imparare a stare da solo senza dimenticare come amare qualcuno.
Sono pensieri molto profondi per un ragazzo così giovane…
Ti ringrazio, ma ho avuto davvero tante tante esperienze brutte, so che non si direbbe perché sono sempre sorridente, quindi ho cercato di trasformare quel dolore in cose belle e così sono nate le canzoni.
Immagino per te in questo periodo sia stato difficile non poter fare concerti e incontrare i fan…
è davvero tosta! Fortunatamente gli instore sono riusciti a farli in tempo in tempo. L’ultimo instore è stato proprio il giorno prima del lockdown. Il tour era adesso ma ovviamente è stato tutto rimandato, ma guardo il lato positivo. Sto vivendo di carboidrati e musica! Sto scrivendo tantissimo e praticamente ho scritto metà disco già, non me l’aspettavo! (Ride n.d.r.). Non vedo l’ora di tornare a cantare e abbracciare tutti!
Tu nel cassetto hai più di 50 brani…
In realtà parte sono nel disco appena uscito, nel nuovo disco sono tutte tracce nuove perché le precedenti alcune sono brutte, da sei e mezzo (ride n.d.r.). Altre le ho adorate e regalate e altre le ho pubblicate per beneficenza. Nel nuovo disco saranno tutte cose super inedite! Nella musica ho bisogno di essere sincero, trasparente non posso fare altrimenti!
-I tuoi alunni ti mancano?
Mi mancano tantissimo! Cerco di mantenermi in contatto con loro con delle dirette!
Per i fan invece hai pensato a qualcosa?
Certo! Ogni domenica alle 16.00 faccio dirette Instagram in cui mi esibisco live, rispondo alle domande e tante iniziative!
Come ti aspetti che sia il futuro per la musica?
Bella domanda… per i BIG andrà bene lo stesso loro il pubblico ce l’avevano prima, ce l’anno ora e ci sarà dopo. Per gli emergenti sarà difficile, dopo Sanremo per noi c’era un’opportunità, una bella promozione che ad oggi non è possibile. Sarà tosta perché la gente in questo periodo ha rivalutato le sue priorità. Per me la musica rimane una priorità, una cosa bella però è un mondo molto inflazionato su tante cose. Ho paura, non lo nego! La musica la faccio principalmente per me stesso e vado avanti a farla, spero possa arrivare a qualcuno e fare bene anche ad altri.
PH. Marco Piraccini