Buon sangue non mente. Mai come in questo caso detto è più appropriato, già perché Oel – all’anagrafe Leonardo Cecchetto – ha ereditato da suo padre Claudio la capacità di individuare le tendenze del momento, riuscendo a creare veri e propri fenomeni di costume. Dopo il successo de Le foccacine dell’Esselunga, che ha ottenuto il record di visualizzazione su Youtube ed ha raggiunto la vetta della classifica Top Viral di Spotify , Oel torna con il suo tormentone estivo “PEZZO REGGAETON“.
Anche questa volta Oel punta sul divertimento prendendo in giro, in maniera scherzosa, la regola che vuole allo scoccare dei primi caldi l’arrivo di una hits reggaeton in radio. Bellacanzone ha fatto quattro chiacchiere con Oel per scoprire curiosità e ambizioni di questo giovane talento.
Intervista
Quando hai dato vita al tuo alter ego Oel?
Lo scorso anno, il 20 luglio, sono diventato Oel quando ho pubblicato su Youtube il video della canzone delle focaccine.
Avresti mai pensato che le “Focaccine dell’Esselunga” ti avrebbero portato tanta fortuna?
No , tutto è iniziato come un gioco.
La scelta iniziale di nascondere l’identità del fautore di questo fenomeno mediatico è stata più per destare curiosità o per preservare il cognome?
Non volevo che l’attenzione si focalizzasse sul cognome. Ho pensato al pezzo, volevo che facesse la sua strada, senza pregiudizi e neppure raccomandazioni. Non volevo espormi, in quel momento la canzone aveva una sua forza, non legata a me, né al mio cognome.
La nuova canzone “Pezzo Reggaeton” prende in giro i moderni tormentoni. Citando il brano, qual è il “su, su, su…successo” estivo del cuore di Oel? Presenti esclusi, quest’estate chi vincerà per te l’ambito titolo pezzo dell’estate 2018?
Il mio pezzo del cuore, in assoluto, è Gioca Jouer. Magari ripetere un successo così. Per quest’anno il numero uno per me è Carl Brave: Fotografia. Feat Francesca Michelin e Fabri Fibra.
Lasciamo l’ironia da parte, sei pronto per lanciarti nel mondo della musica?
Per ora penso al mio ultimo anno di liceo, nel 2019 farò la maturità. Quello della musica è un progetto in crescita, lo sto mettendo a fuoco per capire se davvero è la mia strada. Mi affascina e mi fa stare bene, questo è già un grande risultato. Per farlo diventare una professione sono necessarie molte altre condizioni. Vedremo.
Con chi vorrebbe duettare Oel?
Sarebbe divertente ed interessante per ciò che potrebbe venirne fuori, scrivere un pezzo con I Miei Migliori Complimenti, Walter. Lo conosco, mi piace, fa musica unica nel suo genere, un misto tra indie, pop e musica elettronica: una figata!
Non possiamo non chiederlo, tuo papà Claudio con le sue intuizioni ha permesso a moltissimi artisti di raggiungere la popolarità. Come ha reagito quando gli hai confessato di voler lavorare nella musica? Hai chiesto qualche dritta per questo progetto?
Mio padre per ora sta a guardare. Ascolto i suoi consigli ma cerco sempre di mediarli con quello che sento. Mi fido di lui soprattutto per le scelte di comunicazione.
Invece, tuo fratello Jody – aspirante Dj – cosa dice del fenomeno Oel?
Jody, che in realtà fa il dj e anche l’attore, pensa che Oel abbia del potenziale, dice che è fiero soprattutto della mia passione e dell’energia che metto nelle canzoni che scrivo. Ne ho già altre pronte e lui è sempre il mio primo tester. Il mio primo critico, il mio primo fan. Grazie Jo.
Un’ultima domanda, cosa ti senti di consigliare ad un coetaneo che sta pensando di intraprendere il suo sogno?
A chiunque voglia fare musica, soprattutto se giovane e con il desiderio di esprimersi consiglieri di non mollare. Siamo in tanti ma la rete è democratica, le cose che valgono e che funzionano saltano fuori. Inseguire i propri sogni è quello che dà un senso alle giornate, soprattutto a 18 anni. Non sempre il successo è il vero traguardo, fare la musica che ti piace, che ti fa stare bene e che ti permette di raccontare le cose in cui credi è già un bel risultato.