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Con “l’emendamento McCartney” partono i rimborsi per i concerti annullati: come funziona

Con “l’emendamento McCartney” partono i rimborsi per i concerti annullati: come funziona

"L'emendamento McCartney" è finalmente operativo e le società di promoting lanciano le modalità di rimborso per i biglietti acquistati.

Diodato, Levante, Cosmo, Lodo Guenzi…ecco alcuni nomi dei volti che il 21 giugno 2020 (Festa della musica) hanno occupato Piazza Duomo (Milano). Le drastiche conseguenze dell’emergenza epidemiologica hanno messo in ginocchio la maggior parte dei settori dello spettacolo ad iniziare proprio dalla musica.

Partito da un semplice post su Instagram, l’iniziativa #senzamusica, ha inondato il web con un unico scopo: tutelare i lavoratori del mondo dell’Arte e dello Spettacolo.

Una nazione che vanta anni di intramontabili tormentoni, è stata messa in ginocchio di fronte all’avvilente quadro che ha accolto gli artisti giunti al Duomo.

Dove prima le chiacchiere e i cinguettii di quei fastidiosi piccioni facevano da sfondo, il silenzio ha tenuto la scena e in quella paradossale realtà, i cantanti, hanno omaggiato tutti i valori universalmente riconosciuti della Musica come ha raccontato Diodato.

So che in tanti si uniranno a questo gesto silenzioso durante le proprie esibizioni per chiedere al nostro governo di considerare il pacchetto di emendamenti presentati che ci riguardano da vicino.

Una manifestazione simbolica e che ha lanciato -per la prima volta- un impercettibile urlo di protesta.

Dopo il lockdown la vecchia quotidianità sembra far capolino, il cambiamento è all’ordine del giorno per l’industria dello spettacolo.

In una realtà che veste stretta, la musica, come un immancabile deterrente contro le angosce, torna ad accompagnare la vita di tutti i giorni. Dopo un repentino adattamento alle norme anti-Covid, il music business riaccende i motori con manifestazioni e show sensazionali.

Ma che fine ha fatto quel biglietto per il concerto dei sogni comprato prima del Covid-19?

L’iniziativa avviata dal team di #senzamusica sembrava aver convinto il Governo a rileggere gli emendamenti -allora- in corso di discussione e approvazione eppure qualcosa continua a non quadrare.

Dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera, i primi di Luglio, arriva al Senato il Decreto Cura Italia che per tutelare apparentemente l’industria dello spettacolo permetteva, in primo luogo, l’emissione di voucher al posto del completo rimborso della somma spesa per i live in programma in Italia quest’estate.

Molti show sono stati sospesi, rinviati o annullati a causa delle restrizioni deludendo non solo le aspettative dei fan ma anche degli artisti che attendevano scalpitanti di tornare sui palchi. Paul McCartney, con in programma due spettacoli per lo scorso giugno a Napoli e a Lucca, ha tenuto a manifestare il proprio disappunto:

«È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan».

Di fronte alla pesante accusa del cantante britannico, il Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, ha tenuto a precisare che il Parlamento avrebbe revisionato il Decreto a favore di un rimborso totale per i concerti definitivamente cancellati e l’effettiva emissione dei voucher dalla durata di 18 mesi per gli eventi sospesi.

“L’emendamento McCartney sta dando finalmente i suoi frutti e la Live Nation Italia conferma l’emissione dei voucher, eventualmente convertibili in rimborso monetario in caso di cancellazione del concerto.

A partire dal 18 settembre 2020 e non oltre il 17 ottobre 2020 sarà possibile inoltrare le richieste di rimborso al sistema di vendita scelto.

Concerti cancellati:

Concerti sospesi: