Tra i fenomeni musicali degli ultimi anni come non citare la Dark Polo Gang, che proprio negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per diverse situazioni accadute. Per chi non li conoscesse (ancora), spieghiamo brevemente che si tratta di un gruppo trap nato a Roma nel 2014 e composto da Tony Effe, Wayne Santana, Dark Pyrex e Sick Luke. Tra le tematiche prevalentemente affrontate dalla band capitolina ci sono anche gli stupefacenti, la malavita, la passione per la moda, i soldi e l’amore. Nel curriculum la band vanta anche vari dissing con artisti come Achille Lauro, Gemitaiz, Inoki e Shade. Ora per loro sembra essere arrivata anche la censura.
Stiamo parlando della loro esibizione ai Wind Music Awards all’Arena di Verona lo scorso 4 giugno. La band si è esibita come da scaletta, tuttavia sembra che la performance sia stata censurata a causa delle troppe parolacce. Come ha rivelato lo stesso Fedez attraverso una Story su Instagram la Rai avrebbe impedito al gruppo di dire alcune parole specifiche, perché considerate troppo spinte.
I dettagli della messa in onda
La seconda serata della kermesse canora verrà trasmessa in differita in prima serata su Rai 1 il 12 giugno. Ma non è finita qui. Il 23 giugno ci sarà un terzo appuntamento chiamato Wind Music Awards Summer 2018 con il best of delle serate e alcune immagini del backstage. Sarà un vero e proprio racconto di quello che è successo nel dietro le quinte attraverso interviste, dichiarazioni, battute, emozioni degli artisti un attimo prima di salire sul palco. Alla conduzione Federico Russo e Marica Pellegrinelli. Magari in quel caso si parlerà anche della censura? In realtà le sorprese per la band sono ben altre.
Il caso “Bufu”
La parola Bufu è entrata ufficialmente nel dizionario della lingua italiana Treccani, nella sezione “Neologismi 2018”. Si tratta di un termine molto usato tra i giovani e che ha diffuso proprio la Dark Polo Gang. Il gruppo utilizza questo vocabolo in molti testi. Si tratta di un acronimo di By Us Fuck You, espressione usata in gergo per mandare a quel paese, in parole povere. Ecco cosa riporta la nota enciclopedia:
bufu (Bufu) (spreg.) Sigla dell’espressione gergale angloamericana By Us Fuck U (?per quanto ci riguarda, vaffancul*’), insulto adoperato nei testi di canzoni rap come risposta ad attacchi verbali mossi dall’interno dello stesso ambiente musicale. ? La parola Bufu è stata coniata dal gruppo romano di rappers Dark Polo Gang (DPG), formazione composta dagli interpreti Tony Effe, Dark-Side, Pyrex e Dark Wayne. Bufu è l’acronimo di “By Us Fuck You”, in cui la parola you è sostituita all’abbrevazione U, tipica dello slang americano. In italiano significa Da parte nostra vai a quel paese, ovviamente espresso in modo più colorito. Quest’espressione nasce come contro-offesa ai cosiddetti haters, letteralmente coloro che odiano (una sorta di nemici), che hanno fatto nei confronti della band alcuni dissing. (Lettera43.it, 18 maggio 2017, Musica) ? Chi sa già cosa vuol dire “bufu” può saltare questo articolo. Chi invece non lo sa evidentemente ha più di venti anni, perciò non conosce una parola che tra gli adolescenti è di uso comunissimo. Bufu è un insulto generico il cui significato si può collocare nello spazio semantico tra “ridicolo” e “stronzo”, e si è diffuso per opera di un gruppo rap nostrano di nome Dark Polo Gang. È uno degli esempi più recenti di linguaggio giovanile, il gergo che si rinnova con il succedersi delle generazioni, diciamo ogni cinque-dieci anni. (Pietro Piovani, Messaggero.it, 9 novembre 2017, Roma).