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Piero Pelù a Lingue a Sonagli: “Concerti post Coronavirus? Di sicuro il pogo selvaggio lo rimanderemo per un po’”

Piero Pelù a Lingue a Sonagli: “Concerti post Coronavirus? Di sicuro il pogo selvaggio lo rimanderemo per un po’”

Piero Pelù a Lingue a Sonagli: “Concerti post Coronavirus? Di sicuro il pogo selvaggio lo rimanderemo per un po’”, ecco cosa ha dichiarato il cantante in un'intervista a Radio Rock con Bussoletti.

Piero Pelù, voce dei Litfiba e fresco “solista” del Festival di Sanremo con la canzone “Gigante”, è uno dei cantanti più amati dai rocker italiani. Sulla cresta dell’onda dagli anni ottanta, non ha mai perso l’energia sul palco e quel suo modo di cantare unico. L’artista toscano racconta a Lingue a Sonagli, il salotto sgualcito di Radio Rock ideato e condotto dal cantautore Bussoletti, di come vive questo periodo nero per il paese.

Ecco quali sono state le dichiarazioni più calde trasmesse durante la diretta di mezzanotte sui 106.600.

Il Coronavirus da “Gigante” come il titolo del suo ultimo singolo: “La verità è che non mi sono mai sentito un gigante in tutta la mia esistenza. Da cittadino artista quale sono, penso che siamo tutti sulla stessa barca come sempre e per sempre. Sono pronto a prendere le parti di chi soffre di più. Stiamo vivendo un periodo difficile dove chi era fragile sarà fragilissimo per un periodo molto lungo e da parte mia c’è la massima solidarietà”.

Sui concerti post Coronavirus: “E’ difficile capire come si trasformeranno i concerti dopo tutto questo. Immagino teatri con posti a sedere messi a distanza sociale o anche concerti a drive-in, come stanno iniziando già a fare nel nord Europa. Di certo il pogo selvaggio andrà rimandato per un po’ di tempo. Io però mi tengo in allenamento col mio Live in Quarantena insieme ai miei bandidos dove suoniamo il repertorio dei Litfiba e quello mio”.Considerando le restrizioni a fin di bene del Presidente Conte, va cambiato il senso di “Proibito” che cantava: “No, quel capolavoro non deve essere toccato. A quei tempi si parlava di proibizionismo sulle droghe leggere e c’era tutto un discorso che si legava con le mafie. Forse ha più il senso il ritornello di “Gigante”. Quando sarà il momento, dovremo ripartire con tutte le energie possibili”.