Renato Zero presenta il suo nuovo album "Zerosettanta-volume1" tra riflessioni sulla musica, sui giovani e l'attualità. "L'autotune rende tutti omogenei per cui a me non piace, io sono un cultore della personalità".
Renato Zero presenta il nuovo album “Zerosettanta-Volume1”
Durante il discorso finale dell’ultima tappa del tour Zero il folle in tour, Renato Zero aveva annunciato al suo pubblico di volere festeggiare i suoi 70 anni con un grande concerto a Roma. A causa della pandemia, l’ipotesi del concerto è sfumata ma durante il lockdown Renato Zero ha lavorato sodo per portare nuova musica. Durante l’incontro di presentazione del nuovo album “Zerosettanta-Volume1“, Zero ha descritto alcuni dei tratti essenziali del progetto discografico e si è lasciato andare a profonde riflessioni sui giovani, sull’amore e sulla vita come solo un grande artista sa fare.
Voglio affermare il valore assoluto della melodia e dell’armonia, con accostamenti di grandi arrangiatori e grandi orchestre. Sono presenti molte osservazioni rivolte al pubblico, che rassicura anche la fedeltà e la coerenza del mio percorso. In epoche non sospette ho affrontato temi scottanti, come quello della pedofilia. Io spero che i brani possano sfidare anche l’indifferenza e una quotidianità che vuole ridurre tutto all’omogenizzato. A me ad esempio non piace l’autotune, rende tutti omogenei. Io sono un cultore della personalità. Non possiamo uniformarci troppo, tutte le volte che l’uomo si è agglomerato sono venuti fuori: esercito, dolore, morte e guerre.
Il tempo e l’amore, due temi che tornano ciclicamente
Il tempo sa essere amico e adeguarsi ai bisogni e alle esigenze di ciascuno di noi. Non dobbiamo fare una guerra al tempo, non va sottovalutato, perché il tempo la giustizia totale. Noi possiamo barattare con qualsiasi tipo di elemento ma con il tempo non si scende a patti. Parlerò ancora di problematiche, di soluzioni melodiche ed armoniche. Io non vorrei più sentire che qualcuno si fa timbrare il cartellino da qualcun altro [..] Ho avuto dei nemici ma mi sono cari perché mi hanno fornito lo spunto per dimostrare loro che si sbagliavano, che non ero né debole né passivo né rincoglionito. Quando si riaprirà questo sipario Renatino sarà nel camerino con le sue 1000 facce.
Una profonda riflessione sul momento attuale che stiamo vivendo
Quando Renato Zero presenta i suoi lavori, difficilmente si limita a parlare delle singole tracce o dei suoni. Un artista grande come lui ha bisogno di spaziare, di riflettere e di far riflettere, senza risultare mai anacronistico. Anzi, è intriso di attualità questo incontro con la stampa, in cui ha detto la sua anche sul Coronavirus, sull’iniziativa di Fedez, sui giovani e sul suo rapporto con la tecnologia.
L’operazione di Fedez la trovo estremamente corretta e anche onesta perché lui crea una piattaforma al di fuori di sé, le donazioni arrivano da tutte le parti, da un’Italia sensibile che ancora c’è. I fautori del covid siamo noi, che abbiamo alimentato la capacità di questo essere a dargli tutto questo spazio perché non abbiamo avuto rispetto delle regole e del Pianeta. Penso che siamo tutti un famiglia e c’è anche un’intercambiabilità dei ruoli, io a volte sono il mio amico, a volte il mio nemico, a volte mio figlio.
Ci sarà un ricambio generazionale? Noi abbiamo bisogno di esempi, in tutti i campi e in tutte le realtà, esempi positivi. Diciamo però che finché non ci sarà una conversione di questi signori che occupano posti di primo piano, posti dirigenziali, di potere, beh.. la vedo difficile. C’è bisogno di esempi, di statura, di orgoglio di essere italiani. Personalmente devo sentirmi abbastanza appagato di essere arrivato a questo punto con una produzione artistica ricca e positiva, senza rischiare la replicazione ovviamente il mio sguardo è sempre proteso verso obiettivi di qualità. Speriamo di vedere una gioventù bella preparata, soprattutto bella preparata.
Infine ha aggiunto:
A volte ho la sensazione che questo cellulare sia molto abitato, non mi sento tranquillo perché in effetti sappiamo che quando depositiamo la nostra mail nelle liste di qualcuno questo offre loro il diritto di distribuire le nostre credenziale a destra e sinistra. La tecnologia è invadente. “Statte zitta!“, asserisce rivolgendosi a Siri (l’assistente virtuale dell’iPhone). Poi si mette a ridere. D’altronde, Renato Zero è così: leggerezza e profondità allo stesso tempo.