La città di Messina si oppone al concerto di Tiziano Ferro e Ultimo nel 2021 allo Stadio San Filippo. Ecco cosa è successo e i motivi del divieto. Qui tutte le informazioni.
L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio il nostro Paese ed uno dei settori economici più colpiti dalle conseguenze è stato quello della musica. In particolare la musica dal vivo ha subito un brusco e improvviso stop e non si sa quando si potrà tornare ad organizzare concerti. La città di Messina in particolare ha vietato il concerto di Tiziano Ferro e quello di Ultimo previsti nel 2020 che sarebbero dovuti essere rimandati al 2021. Ecco cosa è successo.
La Sicilia quest’anno avrebbe dovuto ospitare due grandi concerti: quello di Tiziano Ferro e quello di Ultimo, ma per ovvie ragioni dovrebbe essere annullati. Per recuperare i live gli artisti avrebbero dovuto rimandare il tutto al 2021 ma la città di Messina si oppone. Infatti l’Amministrazione Comunale della città ha deciso di non concedere l’uso delle strutture ospitanti anche per il 2021. Dunque senza questo prezioso consenso Ferro e Ultimo non potranno esibirsi allo Stadio San Filippo. Il tutto è ufficializzato con una Pec.
Messina vieta i concerti e la società Musica da bere risponde
Nella pec ufficiale contenente il diniego si leggono le motivazioni che hanno portato il Comune di Messina ad optare per questa decisione.
“Corre l’obbligo informare che il Comune ha in itinere la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento in concessione dello stadio. Lo svolgersi della gara e l’aggiudicazione di essa ad un soggetto terzo che stipulerà con questa stazione appaltante una convenzione per la gestione dello stadio rendono impossibile per questo Comune assumere vincoli contrattuali per eventi da programmarsi nell’anno 2021″.
Pec del Comune di Messina
La società “Musica da bere” organizzatrice dei concerti di Tiziano Ferro e Ultimo non ha perso tempo e ha subito replicato. Tramite l’Amministratore unico Carmelo Costa ha esposto il suo disappunto. Costa fa notare che le motivazioni sono pretestuose e che moltissimi lavoratori perderanno un’opportunità di lavoro fruttuosa.
“Motivazioni pretestuose e prive di qualunque logica agli occhi di chiunque. Ciascuno dei due concerti dà lavoro a oltre 800 lavoratori messinesi per una settimana, mentre sono circa 30 le ditte messinesi impegnate nei lavori e ciascun concerto produce oltre 1200 pernottamenti in hotel di Messina, senza contare i cospicui canoni che il Comune incassa per l’affitto dello stadio. Fra gli spettatori di ciascun concerto c’è almeno un 25% di messinesi che saranno costretti a viaggiare ed avere maggiori esborsi per recarsi in altra Città, nuova sede dei concerti. Circa 10mila messinesi per ogni concerto che subiranno disagi e costi, spesso insostenibili. Le classi sociali meno abbienti e i disabili difficilmente potranno organizzarsi per assistere al concerto in altra città. Siamo certi che ciascuno degli 800 lavoratori che sarebbero stati impegnati per due settimane avrebbe preferito un uovo di Pasqua in meno ma non perdere questa sia pur minima occasione di portare a casa un po’ di soldi”.
parole di Carmelo Costa.