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Tutti i concerti spostati in teatro? L’idea di Matteo Macchioni

Matteo Macchioni: "Dopo Amici tanta gavetta e tanto studio"

Molte sono le idee proposte dai personaggi dello spettacolo per poter riprendere i concerti in tutta sicurezza. Ecco la proposta del tenore Matteo Macchioni. Qui i dettagli.

In questo periodo di emergenza sanitaria molte sono le idee proposte dai personaggi dello spettacolo per poter riprendere i concerti in tutta sicurezza. Il virus ha cambiato il mondo, ci ha portati a concepire la normalità in modo diverso ed ora anche i concerti avverranno diversamente. Ecco la proposta del tenore Matteo Macchioni.

Il tenore Matteo Macchioni ha azzardato una proposta per far ripartire la macchina della musica dal vivo in tutta sicurezza. Infatti il settore musicale è uno dei più colpiti soprattutto quando si parla di concerti, in quanto, molti sono stati annullati o rimandati a data da destinarsi. Macchioni come riportato da Optimagazine.com ha ideato un progetto realizzabile in tempi brevi e attuabile da subito.

Concerti in Auditorium e teatri

Come osservato dall’artista teatri e auditorium nascono già con la predisposizione per accogliere il pubblico in modo ordinato con posti a sedere assegnati. La soluzione proposta dal tenore prevede misure di sicurezza ulteriori pensate ad hoc per proteggerci ai concerti. Opitmagazine.com riassume in 3 punti l’idea del cantante.

In questo modo la capienza dei teatri si riduce e il ricavato è minore rispetto al solito. Inoltre Macchioni propone la riduzione del cachet degli artisti al fine di programmare più concerti nella stessa location.

La Danimarca ha ispirato l’idea di Macchioni

Matteo Macchioni ad avvalorare la sua tesi ha portato ad esempio la Danimarca che ha fatto ripartire i concerti dal vivo l’8 marzo prima che la pandemia si diffondesse così tanto. Tuttavia i concerti live sono di nuovo in stop in Danimarca. Ecco le sue parole riportate da Optimagazine.com

I lavoratori dello spettacolo soffrono in questi mesi. Urgono risposte mirate ed idee. In generale si rileva quantomeno possibile far rispettare le distanze di sicurezza limitando la capienza di persone nelle sale di teatri ed auditorium. Questa è una misura concreta, fattibile e già sperimentata in Europa. Faccio l’esempio, vissuto personalmente in Danimarca, dove tale concetto è stato contemplato in una prima fase dell’emergenza al Royal Danish Theatre. In alcune rappresentazioni il pubblico presente in Teatro era sotto ad un determinato numero, ritenuto sufficiente a garantire standard di protezione adeguati. In aggiunta si potrebbero rendere obbligatorie mascherine e guanti per ciascun membro del pubblico, magari fornendo direttamente un kit personale sterile monouso all’ingresso. Sul fronte dei lavoratori, si potrebbero prevedere test sierologici e screening per tutti coloro che lavorano in Teatro. Una sorta di health care anti-Covid per il personale stabile e per gli artisti freelance che, di volta in volta, vengono ospitati. Già queste idee consentirebbero, una volta messe a punto, di poter riprendere a produrre nell’ottica temporale del prossimo autunno.

Racconta Matteo Macchioni.