I Backstreet Boys aprono il loro tour mondiale dalla città meneghina (dopo due date zero), omaggiando anche l’Inter con un ultimo cambio d’abito indossando le maglie della squadra di calcio: si sono schierati? Per noi contava solo la musica e il rimando è stato più per “Black & Blue”.
“Backstreet’s Back alright!”: è un po’ una frase fatta, un ritornello già sentito, ma indubbiamente sintetizza in maniera esemplare la prima data del nuovo tour mondiale di una delle boyband più forti di sempre, i Backstreet Boys, che hanno deciso di inaugurare il loro “DNA World Tour” proprio da Milano, con l’unica data italiana dello show.
Sono passati 26 anni dalla prima volta che i cinque ragazzi di Orlando si sono ritrovati per diventare un fenomeno planetario, come poche volte è successo nella storia della musica, e quella stessa grinta di giovani adolescenti si ritrova anche oggi quando le età non è più quella sempre verde.
Due ore intense e dense di musica dai loro grandi successi e ai brani tratti dall’ultimo album “DNA”, uscito a gennaio, e introdotti singolarmente, di volta in volta, da Brian, Nick, Howie, Aj e Kevin, hanno intrattenuto il Forum di Assago di Milano completamente e letteralmente sold out: non c’era un posto vuoto nemmeno a cercarlo oro, dimostrato anche dall’incredibile velocità con la quale a novembre i biglietti sono andati esauriti.
Perché la voglia di revival e di anni ’90 è sempre presente in tutti e così come loro sono cresciuti, anche i loro fan, e tutti coloro che erano presenti a Milano, sono diventati più maturi: la media non ti faceva sentire troppo in imbarazzo come quando succede per i giovani artisti del momento dato che si andava dai 25 anni in su, ma non mancavano di certe le ultime “disperate proposte di matrimonio” gridate ai BSB.
Una scaletta impeccabile che va in crescendo dall’inizio con l’apertura celebrativa di un video su di un intro di “Everybody” a cui segue “I wanna be with you” e il primo classico ballabile “The call”, alla parte sentimentale di “Show me the meaning of being lonely”, “Incomplete”, “More than that” e “Shape of my heart”, fino ad esplodere nel super finale da ballare dall’inizio alla fine da “Everybody”, “We’ve got it goin’ on” per concludere con “Larger than life” (scelta ineccepibile per una chiusura con i botti).
I ragazzi non si risparmiano e, seppure la mancanza di un’orchestra dal vivo possa far perdere una maggiore e meno guidata interazione live, dovendo stare molto serrati sugli attacchi, i ragazzi danno il massimo, sudando le famose sette camicie (come i sei cambi d’abito previsti) e dimostrando ancora che non è un caso che siano ancora così apprezzati. Tra tutti una menzione speciale spetta a Nick Carter, il più giovane (ancora) di tutti, che non si è risparmiato su nulla, concedendo ancora i suoi ammiccamenti e scatenandosi nei balli come avesse ancora 13 anni (hai tutta la mia stima!).
Ma se i Backstreet Boys hanno stregato il pubblico del forum, i fan italiani non sono stati da meno con due iniziative flashmob durante l’evento: su “Incomplete” tutto il pubblico ha alzato dei fogli nei quali si leggeva “BSB are in our DNA”, mentre sull’ultimo ritornello di “Shape of my heart” il pubblico del forum ha ricreato una bandiera dell’Italia con al suo interno due cuori rossi che hanno fatto commuovere lo stesso Aj, che durante il live ha sgranato gli occhi per l’incredulità e la felicità della sorpresa.
E per mettere a tacere le voci degli invidiosi che da tanti anni li criticano dicendo “sono solo una boyband”, i Backstreet Boys hanno dimostrato di sapercela fare pure benone con il canto, tutto rigorosamente live, fino al momento armonizzato perfettamente a cappella sul brano “Breathe”.
Un vero show come solo i grandi artisti sanno regalare al grande pubblico che con il ritorno anche delle Spice Girls, tra quindici giorni, per il tour inglese fa semplicemente dire a tutti i nuovi artisti “tremate, tremate: gli anni ’90 son tornati”.
-