Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una al mese degna di potersi fregiare.
La bella canzone di questo mese è una delle belle canzoni che sta sfornando la giovane ed interessante cantautrice Olivia (xx), pseudonimo scelto da Arianna Silveri per cantare le sue canzoni che hanno la forza di un “braccio di ferro”, che colpiscono ma fanno bene, come le risate prodotte dal celebre cartone animato appena citato giocando un po’.
Oltre all’importante soddisfazione di cantare una sua canzone niente di meno che con Fiorella Mannoia sul suo ultimo album (il brano è “Solo una figlia”, altra bella canzone), Olivia ha recentemente pubblicato il brano “Serotonina”, dalla scrittura personale e lo stile che anticipa un’originalità, un valore ed una riconoscibilità che crediamo presto sarà riconosciuta da tutti. Nel titolo, troviamo espressa una tendenza un po’ indie di usare parole singole e possibilmente mai usate in un titolo, appunto. Titolo che troviamo in modo non scontato a fine ritonello. Per i pochi che non lo sanno, la serotonina è una sorta di anestetico-calmante-regolatore del sonno autoprodotto dal nostro organismo, oppure integrato “farmaceuticamente”; cosa che s’intuisce faccia la protagonista del testo di Olivia.
Un testo scritto con padronanza tecnica notevole, che incatena i suoni delle parole e il loro senso fra verso e verso, amplificando le rime con rime interne e sequenze e ripetizione di parole in poco spazio ben elaborate, consapevoli, artistiche. Vediamone alcune. Da prima di dormire vuoi solo dormire nella prima strofa a la tristezza è nuda e cruda nel ritornello, da Ma arriva il giorno, un giorno che non ci speravi della seconda strofa all’incatenazione delle rime fra ritornello e special (la tristezza è nuda e cruda e fa paura e non si fa vedere e aspetti una carezza fino a che Un giorno poi si spezza per davvero la gabbia…) che dà un forte senso di continuità e coesione dall’interessante valore estetico.
Ben fatta anche la ripetizione nel ponte prima del ritornello della frase E intanto stamattina, un’anafora). Olivia riesce a descrivere bene la sfumatura di un sentimento intimo, che si prova quando una certa consapevolezza arriva nei pensieri dopo i mali d’amore, quando il dolore è ancora presente, ma la serotonina viene in soccorso a sedarlo un po’. Come fanno le canzoni, quelle belle, che quando parlano (anche) di noi, ci consolano, ci fanno stare meglio perché il dolore condiviso ci fa sentire meno soli. E Olivia lo sa bene, e lo fa bene. Brava, e bella canzone.