Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una a settimana degna di potersi fregiare.
Presentata in anteprima nel corso del passato Festival di Sanremo, pubblicata come singolo ad aprile ma ancora in rotazione in radio e ben salda nelle classifiche è Good Times, terzo estratto dall’album DNA – disco di platino – del rapper trapper Ghali.
Un brano musicalmente accattivante e che sembra abbandonare una certa linea trap per esporsi in un piacevole pop dance, intarsiato di venature funk. Se le intenzioni erano quello di mantenere una direzione musicale che potremmo definire fashion, il cantautore “treccinato” e dal look ricercato ci è sicuramente riuscito.
Il brano ha fatto e farà muovere il piede anche ai più restii al ballo, candidandosi ad essere in primo piano anche quest’estate, sia nei viaggi in macchina che nelle serate in discoteca (probabilmente all’aperto, se le disposizioni non muteranno). Una canzone che non si vergogna di essere orecchiabile, spudoratamente pensata anche per quello (e non c’è nulla di male, anzi, ce ne fossero). Una canzone che apre con il verso – quasi un presagio – “Sembra la fine del mondo” e che poi scatta un’istantanea di felicità che il cantautore vuole godersi “con calma”, e pertanto chiede alla sua partner di non rovinare la bella atmosfera che c’è (“Bell’atmosfera” è la frase d’attacco del ritornello) e di non uccidere quello che lui definisce “mood”, con un perfetto linguaggio sdoganato in equilibrio fra trap e pop.
E continua, sempre nel ritornello, con una moderna rima interessante e sempre della matrice ibrida appena vista, fra italiano normale e gergo: ma/bla-bla (Chi se ne frega dei tuoi “ma”, dei tuoi “se”, dei tuoi “bla-bla“). Un ritornello che non si preoccupa dl chiudere in inglese, come nella tradizione linguistica recente di rap e trap nostrani, che ne fanno ampio uso ed abuso. Un simpatico e ficcante gancio “fischiato”, una sorta di riff che ritorna fra il refrain e il drop incastonato ad un facilmente memorizzabile yeah yeah yeah a fine ritornello.
Scrittura interessante per le metafore e le rime più o meno perfette ma che lo divenatno nella successione presente nella ripresa della strofa, che riteniamo di citare per intero: Colpo di fulmine, tu chiedi a Franklin / Giornalisti si moltiplicano, gremlins / Ho già risposto a ‘sta domanda se rileggi / Ciò che dici, no, no, non è radio friendly / Sono solo un cantastorie, ogni tanto faccio un party / Ti cerco nelle storie anche per due fotogrammi / Questi fanno le storie col tavolo degli altri. Insomma, Good times di Ghali è una bella canzone, certo nel suo genere e nella sua intenzione di leggerezza e facilità, che se sono ben fatte, meritano il giusto riconoscimento.