Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una a settimana degna di potersi fregiare.
Prima bella canzone dell’anno è Il senso delle cose, canzone di Morgan, pubblicata il 23 dicembre in occasione del suo 48° compleanno, dopo essere stata scartata da Amadeus – insieme ad altri quattro suoi brani – per partecipare al prossimo Festival di Sanremo. Una buona mossa promozionale, così come quella di preannunciare al raggiungimento di 5000 euro (in una sorta di crowdfunding) la pubblicazione di un nuovo brano, e così via per 4 volte, quindi. Ma non è questo… il senso delle cose.
Il senso delle cose è quello che Morgan canta di non aver perso tutta una serie di cose, in una confessione tanto amara quanto vera, in u testo degno di grandi cantautori. Forse, la musica ricorda in alcuni punti qualcosa di Eugenio Finardi, ma il brano di Morgan coglie nel segno e crediamo non avrebbe sfigurato al Festival. Ma dobbiamo prima sentire i brani in gara e le scelte del direttore artistico sono di fatto indiscutibili e inappellabili, quindi…
Quest’anno abbiamo perso tutti molto, molte cose, ma speriamo di recuperarle nel prossimo. Anche Morgan dichiara di aver perso molte cose, molte delle quali per sempre (una che ci ha molto colpito è la forza nelle mani, che per un pianista deve essere molto grave). Oltre al fatto che l’affermazione isolata di “io ho perso” assume anche un senso assoluto, cioè di essere in qualche modo se non un perdente, uno che ha perso la propria battaglia con la vita e i propri sogni. Vediamo cosa ha perso Morgan in questa bella canzone e nella sua vita o nel ritratto di quest’ultima.
Cerchiamo anche di capire il senso delle affermazioni, i riferimenti e le conseguenze delle perdite, facendo ipotesi, illazioni, ragionamenti sul lungo elenco di cose perse da Morgan. Ho perso l’occasione della vita (qualche no detto da giovane e inesperto, per presunzione?) ho perso tempo dietro ad una svitata (Asia Argento o qualche altra sua fiamma?) ho perso abilità di calcolo (per troppi eccessi o abusi di alcol e droghe?) ho perso il filo del discorso (idem, ma è anche un modo di dire, che fa rima col verso successivo) ho perso un anno l’anno scorso (lo abbiamo perso un po’ tutti, più o meno) ho perso la dignità civile (perché va in quei programmi che poi lui stesso critica?) l’aspetto giovanile (ovvio per l’età, ma anche per i suddetti eccessi) ho perso il treno alla stazione (chissà quante volte, riconducibile all’occasione di partenza) il gusto di fare una canzone (grave, per un’artista come lui, doloroso, brutto, se vogliamo) ho perso la mia giacca preferita (la dimenticanza, più grave vista la preferenza per l’oggetto, ma inevitabile per una smemoratezza auto provocata) l’idea di farla finita (per fortuna, per fortuna non porta fino in fondo la sua idea, posa, ossessione di artista maledetto) e la faccia pubblicamente (in più circostanze, non ultima quella con Bugo allo scorso Sanremo) ogni tanto perdo un dente (cosa causata anche qui da essere deca-dente) ho perso l’amore dentro al cuore (ci spiace per lui) la voce per cantare (purtroppo vero) la voglia di parlare (sembra di no) ho perso la funzione del Natale (bella immagine di perdita di voglia di amare) ho perso il denaro in cose vuote (confessione in linea con altre del testo) perso il lavoro da imbecille (e meno male che se lo dice) e la voglia, la voglia di essere ribelle (non sembra) ho perso i progetti di vita (dura confessione) l’ordine alfabetico, memoria e spirito critico (meglio specificare o forse ha dimenticato di averlo detto) ho perso eleganza e gusto estetico (di cui andava fiero insieme allo spirito critico) ho perso la luce nello sguardo (frase che riassume molte delle cose perse con guizzo poetico importante).
E poi altre cose da scoprire ascoltando la canzone, ma soprattutto la forza speranzosa di non aver perso il senso delle cose. E Morgan non lo ha perso, se riesce ancora a scrivere una canzone così. Auguri a lui di ritrovarsi grazie al suo istinto di creare, e a noi tutti di ritrovarci. Qui con belle canzoni e in una vita ritornata alla normalità.