Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una a settimana degna di potersi fregiare.
Samuele Bersani è l’autore della nostra ultima bella canzone di settembre e anche quello della prima di ottobre. Un bis meritato da un aspettatissimo ritorno che non ha deluso le attese, quello dell’album “Cinema Samuele”, disco di un cantautore maturo e pronto a darsi generosamente in canzoni piene di scrittura notevole, ammirevole e, soprattutto, riconoscibile. Un esempio per i giovani cantautori (ormai anche Bersani ha raggiunto i 50) di libertà creativa, sperimentazione e rispetto della tradizione. Una tradizione di grandi cantautori, Dalla su tutti; ma anche un certo De André, che traspare nella voce adulta di Samuele in alcune note basse, che danno credibilità e peso alle parole pronunciate.
Alle singole parole. Un’accurata scelta di termini, in apparenza quasi maniacale, ma in realtà “semplicemente” professionale, come il miglior Fossati. Ma senza rinnegare riferimenti e radici culturali, Bersani è Bersani. E nel brano “Il tuo ricordo” il cantautore lustra le unghie delle sue rime e della sua anima e graffia un testo che illumina con leggerezza i momenti in cui si ripensa alla persona che abbiamo amato e che forse un po’ amiamo ancora e non riusciamo cancellare; o vogliamo. E quindi “il passato ci prova” a “tornare di moda”, ma “il tempo è irripetibile”.
Rime inaspettate per darci immagini fortemente chiare ed evocative come leggendario/orario oppure inizio/comizio (Lo scontro è leggendario: appena ha inizio, uno sta’ zitto e l’altro fa il suo comizio. Non vuole capire di essere troppo in ritardo per dare lezioni a chi invece è in orario). Bersani riga dopo riga si scontra verbalmente od emotivamente con il ricordo dell’altro, che sembra una presenza che insiste a restare mentre vorremmo se ne andasse.
Un allontanare il ricordo invadente con fermezza e consapevolezza di un sentimento finito, fino ad esprimere nel modo più chiaro possibile il concetto, rivolgendosi (e coinvolgendo esplicitamente il pubblico): se non vi è chiaro il concetto, il passato non paga nemmeno il biglietto. Ma “il tuo ricordo” è motivato e deciso a non cedere, ha fame e sete, si infila nel cervello, trova un buco nella rete, mi segue per casa, parla a vanvera… ma è soltanto un tranello.
Tutto sempre con un linguaggio nobile e ricercato, ma moderno e colloquiale al tempo stesso. Da grande autore quale è Bersani. Lo testimoniano ad esempio parole legate al concetto di passato come droga o citofona (Il passato è una droga che non ho più intenzione di prendere. Mi citofona ancora, aspettandosi di farmi scendere) o abusivo (Lo scontro è proseguito anche sul treno; chi è un abusivo, chi paga intero).
Ma nell’olimpo dei grandi cantautori italiani Bersani non è certo un abusivo, anzi, merita un posto comodo. Grazie ad una carriera ormai di più decenni e tanti successi, ed a canzoni belle come “Il tuo ricordo”.