La Bellacanzone della settimana è “Superclassico” di Ernia

Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una a settimana degna di potersi fregiare.

Questa settimana vogliamo parlare di una canzone che, seppur uscita prima dell’estate e divenuta una delle hit della stagione più calda, solo ad ottobre ha raggiunto il numero uno in classifica, il rimo per l’artista rap che la canta. Parliamo di Ernia della sua canzone “Superclassico”. Un bel risultato per questo rapper milanese – all’anagrafe Matteo Professione – che grazie ad un brano tanto rap quanto pop riesce a convincere un pubblico che va oltre il suo genere.

Una storia di sempre raccontata con un linguaggio moderno, belle rime, belle idee e brutti accenti spostati – tipici (questi ultimi, purtroppo) della scrittura rap – racconta la nascita, l’evoluzione e la conclusione di una storia d’amore che, probabilmente finisce per la forte gelosia del protagonista.

Ernia appare fra le frasi con una specie di doppia personalità, fra l’impulsivo e il razionale, il macho e l’insicuro, il rosicone e l’innamorato, cantando l’evoluzione della storia nelle tre differenti strofe, grazie alle quali il ritornello assume sempre un significato dalle sfumature diverse. L’idea del titolo, oltre a essere leggibile come una superclassica storia d’amore, per dare la sensazione della grande tensione fra i due, si rifà chiaramente al derby calcistico argentino Superclásico, uno fra gli incontri-scontro più sentiti e accesi al mondo: quello di Buenos Aires tra Boca Juniors e River Plate.

Il linguaggio moderno è preso dal parlato, dal gergo della strada, dei ragazzi e anche di varie serie tv di successo. E così si va da “Dio che fastidio” a “riempirei di mazzate quel tuo vecchio ragazzo”, da “sei bella incasinata” a “non si era mai sentito”, per finire all’amatissima e riconoscibilissima “coglione galattico”.

Ci sono anche espressioni classiche da superclassico pop, come “un pessimo partito” o “mi si ferma il battito” che riporta in un attimo al “battito animale” di Raffiana memoria. Però, sono interessanti rime come “pessimo partito/nessuno te l’ha suggerito” o anche la sequenza, seppure imperfetta, del ritornello fatta di battito/Superclassico/elastico/attimo. Interessanti anche espressioni e immagini come “Io dentro la mia testa non ti ho mai invitata” e l’erotismo spinto di “Ma poi ti metti sopra me e mi metti giù di forza”. Ernia è un nome che ci sforziamo un bel po’ ad apprezzare, ma ci viene facile apprezzare questa bella ed easy canzone pop dalle influenze rap come se ne scrivono oggi, che magari non è paragonabile ai veri super classici della canzone italiana, ma che ci dà un piacere semplice per i pochi minuti che dura, in fondo una delle prime cose che si chiede ad una canzone.