Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una a settimana degna di potersi fregiare meritatamente di un appellativo come “bella”, se non in modo oggettivo, almeno in modo circostanziato? A prescindere d mode e fanatismi, gusti e preconcetti? Speriamo e ascoltiamo.
Bugo, al secolo Cristian Bugatti, nome (e cognome) con cui dà il titolo al suo album post Sanremo, non solo ha portato una bella canzone al Festival (Sincero), a parte il casino (non il casinò, ahimé) che è successo sul palco e dietro le quinte con Morgan, ma ha prodotto un disco pieno di, se non belle, almeno di buone canzoni. Tutte. Cosa non così comune.
Fra queste, spicca l’altro brano con featuring – stavolta con Ermal Meta – presente nella nuova fatica discografica di Bugo: Mi manca. Mi manca è una canzone che parla con celeste nostalgia (tanto per citare una canzone di Cocciante con testo di Mogol) dell’amicizia, con una chiarezza ed un’emozione che coinvolgono, sorprendono per la diretta semplicità con cui esprimono sentimenti e dettagli che appartengono alla vita di tutti. Perlomeno di coloro che hanno qualche anno in più e possono guardare al passato con certi occhi, quelli della consapevolezza che i veri valori abitano nei sentimenti comuni e nelle cose semplici.
E in questo brano; Bugo inanella una serie d’immagini molto efficaci ad aprire cassetti della memoria comune su cose che ci piaceva fare da bambini. Si va da pagare le cose con le figurine a tirare i sassi ai vetri delle fabbriche (sempre con la paura di essere scoperti e rimproverati che in fondo dava sapore a certe bravate). Oppure giocare a chi sputa più lontano o rubare cinquecento lire alla propria madre o anche aspettare l’estate per poter mangiare le caramelle colorate, come recita il ritornello.
Insomma, un piccolo affresco dei sentimenti che abbiamo vissuto da bambini col nostro amico del cuore, al quale oggi domandiamo se non mancano anche lui certe cose, oggi che viviamo nelle mille gabbie della vita adulta, dove ci si annoia a fare cose che in fondo non ci interessano o parlare sempre delle stesse cose Di più, dopo una sfilza di “mi manca” questo e quello con un abile gioco di frasi apparentemente uguali, dopo aver detto a sé stessi “mi manco io” ed essersi detti a vicenda mi manchi, si chiedono un interessante “Ti manco io? Ti manchi tu?”, mettendo una piccola ciliegina di senso su una canzone, che si sembra proprio una canzone onesta, una bella canzone.
Dallo stesso album, vogliamo segnalare anche una canzone che a nostro sarebbe perfetta per l’estate, ma senza essere il solito tormentone di reggaeton e drink sulla spiaggia: Come mi pare.