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Cos’è “Jonathan Galindo”: il nuovo gioco horror

Cos’è “Jonathan Galindo”: il nuovo gioco horror

La morte del piccolo Giovanni di Napoli potrebbe essere collegata a Jonathan Galindo, un nuovo fenomeno dell'orrore online che spingerebbe i bambini ad atti di autolesionismo e al suicidio.

Cos’è Jonathan Galindo

Jonathan Galindo è l’inquietante uomo con le fattezze di Pippo, l’amico di Topolino. Ma con lui spuntano spesso altri personaggi misteriosi nati sul web: lo Slender Man, l’uomo allungato che perseguiterebbe e rapirebbe i bambini. Insieme a lui anche Momo, uomo con il volto bianco di cerone e una smorfia agghiacciante. Nel gergo del settore si parla di Creepypasta, tutte versioni dell’ “uomo nero”, lo spauracchio dell’infanzia di ogni bambino. Sono state aperte delle indagini che però non hanno ancora restituito uno scenario chiaro di quello che sta succedendo. Tuttavia questi elementi bastano per portare Jonathan Galindo all’attenzione dei media italiani.

Cosa c’entra Jonathan Galindo con il suicidio del ragazzino napoletano

Pochi giorni fa un 11enne di Napoli si è gettato dal balcone di casa. “Devo seguire l’uomo col cappuccio nero”, avrebbe scritto in un messaggio ai genitori. E adesso, sull’orlo della psicosi, salta di nuovo fuori il nome del “Pippo” umano.  Non si conoscono ancora le motivazioni che hanno indotto l’11enne napoletano a togliersi la vita, ma a quanto pare la polizia avrebbe sequestrato la sua Playstation, in cerca probabilmente di messaggi nelle chat on line delle consolle di giochi. Uno strumento forse usato anche dai pedofili per adescare i bambini. Diversi genitori si stanno preoccupando, l’allarme per il Pippo-orco dilaga.

Come proteggere i bambini da questo fenomeno

L’8 luglio, Il Resto del Carlino ha lanciato un “allarme” per l’ultima “sfida social” che induceva i giovanissimi a farsi del male:

Dopo Blue Whale, arriva Jonathan Galindo. L’allarme parte da Ancona. Alcuni genitori preoccupati per quello che sembra essere il seguito della terribile challenge della “balena blu” si sono rivolti alle forze dell’ordine per le segnalazioni. E vogliono avvertire chi ancora non conosce il fenomeno che si sta diffondendo tra gli adolescenti, specie nei social e nelle chat tra compagni di scuola di 12-13enni, di prestare la massima attenzione. Jonathan Galindo, attraverso la faccia di Pippo deformato con sembianze umane ma che provocano spavento, è già entrato in contatto con ragazzini del capoluogo dorico ma anche della provincia. 

Cos’è la Blue Whale

Parrebbe quindi che Jonathan Galindo sia una sorta di “Blue Whale 2020”. Per chi non la conoscesse, la “Blue Whale” è un fenomeno nato in Russia e poi diffusosi in quasi tutto il mondo, anche in Italia. Questa “sfida” online spingerebbe i ragazzi ad affrontare cinquanta prove estreme in cinquanta giorni, fino al suicidio. Come si viene ingaggiati? Tramite social network: Instagram, WhatsApp, Facebook, chat. Ad orchestrare le operazioni, quello che è stato definito “curatore”: sarebbe lui a guidare i ragazzi psicologicamente vulnerabili step by step, dopo averli convinti di possedere informazioni che possono far male alla loro famiglia. A portare il fenomeno all’attenzione del pubblico italiano è stata la trasmissione televisiva Le Iene che ha raccolto le testimonianze di quattro mamme russe di ex “giocatori”. Attenzione però, perchè le stesse Iene in seguito hanno fatto dietrofront su alcuni dettagli.