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Sottotitoli Rai: ecco tutte le informazioni per non udenti

Sottotitoli Rai: ecco tutte le informazioni per non udenti

Sottotitoli Rai: ecco tutte le informazioni per non udenti sui canali della tv di Stato.

La sottotitolazione è la pratica linguistica che proietta sullo schermo il testo di un dialogo, generalmente lasciato in sovrimpressione.

Il sistema di Programmi sottotitolati della Rai consente ai telespettatori non udenti di poter seguire molti programmi tv attraverso le pagine di Televideo 777 per l’italiano e 778 per l’inglese.

Tutti i giorni vengono sottotitolate le più importanti edizioni del Tg1, Tg2 e Tg3, oltre al TG Gulp sul canale specializzato per ragazzi, a trasmissioni di intrattenimento e approfondimento ed eventi in diretta, film, fiction, telefilm, documentari e programmi per ragazzi. L’elenco aggiornato dei programmi con sottotitoli si può leggere ogni giorno alla pagina 771 del Televideo.

Era il 5 maggio 1986 quando veniva trasmesso dalla Rai con i sottotitoli per non udenti il film di Alfred Hitchcock “La finestra sul cortile”. A meno di due anni dalla nascita di Televideo, la Rai è stata la prima TV italiana ad avviare questo servizio sulla pagina 777.

Nel 2016 tre ragazzi italiani hanno denunciato su Facebook l’impossibilità di poter seguire i programmi: “La spiegazione – ha detto uno dei ragazzi a Repubblica – che mi sono dato è questa: il servizio della pagina 777 è ancora in analogico, mentre i canali sono passati al digitale. È quindi un problema di risorse che mancano e di tecnologie che nel nostro Paese non sono all’avanguardia. Per non parlare del fatto che è assurdo che la sottotitolazione non sia attiva ventiquattro ore su ventiquattro”.

Tutta questa situazione è stata confermata dal presidente dell’Ente Nazionale Sordi, Giuseppe Petrucci: “Vi è ancora una bassa percentuale di programmi accessibili, nonostante le cifre che riporta la Rai. Da questi restano spesso fuori programmi di natura culturale, documentari, attualità e in genere i vari canali Rai non della tv cosiddetta generalista”.

Situazione ancora più drammatica per i sordi segnanti, ossia per chi usa la lingua italiana dei segni (Lis) e ha bisogno di interpreti: “Per loro la struttura grammaticale dei sottotitoli può essere troppo forbita – spiega Francesco – ma, fatta eccezione per qualche telegiornale, gli interpreti o non ci sono o sono sostituiti da assistenti alla comunicazione. Insomma anche in questo caso il servizio è deludente”. Ricordiamo che nel 2020 la Rai ha deciso di trasmettere per la prima volta il Festival di Sanremo anche nella Lingua Italiana dei Segni.